Manovra da 40 mld e Dpcm anti-COVID: tutte le novità presentate da Gualtieri e Conte
Una manovra che vale quasi 40 miliardi. E’ la legge di bilancio per il 2021 che ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri, e che è stata commentata dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, con un post su Facebook. La manovra, ha detto Gualtieri, e “molto importante e ambiziosa, varata in un momento che vede il nostro Paese ancora sospeso tra le difficoltà causate dalla pandemia e le prospettive concrete di una ripresa economica e sociale forte, per la quale siamo tutti impegnati”. Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse 18-10-2020 Roma, ItaliaPoliticaIl Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato in conferenza stampa le nuove misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Continuando a leggere il post, emerge che “la manovra per il 2021 ammonta a oltre 39 miliardi di euro: circa 24 stanziati direttamente in bilancio a cui si aggiungono oltre 15 miliardi dal programma Next Generation EU. L’obiettivo principale – spiega il titolare del Tesoro – è dare un deciso impulso alla ripresa dell’economia, sostenendo gli investimenti, l’istruzione, il welfare e proseguendo la riduzione delle tasse sul lavoro e sull’impresa. Con una significativa espansione di bilancio orientiamo l’Italia verso la crescita e l’occupazione nel segno dell’innovazione, della sostenibilità e della coesione sociale e territoriale, e lo facciamo cercando di non lasciare indietro nessuno, a partire da chi è più colpito dalla crisi determinata dal Covid”.
Gualtieri continua: “Per prima cosa – ed è in questi giorni il tema che sta più a cuore agli italiani – abbiamo stanziato nuove importanti risorse per rendere ancora più efficace il Servizio Sanitario Nazionale, che è stato messo a dura prova dalla pandemia e deve continuare a garantire cure, protezione, prevenzione. Utilizzeremo 4 miliardi di euro per avere nelle nostre strutture sanitarie più medici e infermieri, per acquistare tutte le scorte di vaccini necessarie, e tutto l’occorrente per fronteggiare in modo efficiente l’emergenza Covid e migliorare la sanità. Col Recovery plan queste risorse cresceranno ulteriormente. Proseguiamo lungo il chiaro indirizzo seguito da questo governo: mai più tagli alla sanità, ma investimenti sulla salute, il nostro bene più prezioso. Scuola, università, ricerca e cultura sono un’altra priorità della manovra. Finanziamo con 1,2 miliardi a regime l’assunzione di 25.000 insegnanti di sostegno, sosteniamo con risorse importanti l’edilizia scolastica e universitaria, il diritto allo studio, la ricerca, i conservatori, il mondo delle arti e della cultura. Avviamo un piano di assunzioni per gli asili nido complementare al piano di costruzione di nuovi asili che finanzieremo con Next Generation Eu e alla gratuità per la maggioranza delle famiglie finanziata con la scorsa legge di bilancio”.
“Far ripartire l’economia -prosegue Gualtieri – significa innanzitutto avere più lavoro, a partire dai giovani. Per questo in tutta Italia chi assumerà giovani sotto i 35 anni avrà i contributi integralmente pagati dallo stato, mentre con 200 milioni consentiremo a decine di migliaia di giovani di partecipare al servizio civile universale. Inoltre, con quasi sei miliardi finanziamo e mettiamo a regime la decontribuzione del 30% per tutti i lavoratori nel Mezzogiorno, partita proprio questo mese con il decreto agosto. Contratti di espansione, part time verticale e altre misure importanti si affiancheranno ai 5 miliardi che garantiranno la Cassa integrazione e chi ne avrà bisogno anche nel 2021. Per sostenere le attività maggiormente colpite dalla crisi come ad esempio turismo, ristorazione, trasporti, istituiamo un Fondo, del valore di 4 miliardi di euro. Abbiamo anche previsto di continuare a sostenere la liquidità delle imprese estendendo la durata della moratoria su prestiti e mutui. Rifinanziamo il Fondo Centrale di Garanzia per i prestiti alle PMI e rafforziamo ulteriormente l’intervento di Sace attraverso ‘Garanzia Italia’, con le garanzie pubbliche a sostegno delle imprese medie e grandi. Estendiamo infine le misure di sostegno alla ripatrimonializzazione delle PMI nel quadro del temporary framework”.
“La ripresa delle attività di riscossione è stata rinviata al 2021. La manovra stanzia le risorse per realizzare la riforma fiscale e mette a regime il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori entrato in vigore lo scorso luglio. A luglio partirà l’assegno unico per i figli, e dal 2022 la riforma dell’Irpef, che verrà alimentata anche da un fondo in cui confluiranno le maggiori entrate derivanti dal contrasto all’evasione fiscale, che insieme alla digitalizzazione dei pagamenti è una priorità di questo governo. Gli investimenti pubblici e privati, a partire da quelli in sostenibilità e innovazione, sono la chiave di una ripresa forte e duratura. Per questo rafforziamo il piano ‘Transizione 4.0’, che sarà finanziato col Next Generation Eu, rifinanziamo la ‘nuova Sabatini’, stanziamo un miliardo di euro per la proroga anche per il 2021 del credito d’imposta per gli investimenti al Sud e 1,5 miliardi per l’internazionalizzazione delle imprese, oltre a prorogare il credito d’imposta per incentivare le quotazioni in Borsa”.
“Inoltre – continua il ministro dell’Economia nel suo lungo post – a complemento degli investimenti del Recovery Plan, stanziamo 50 miliardi aggiuntivi di investimenti pubblici fino al 2035, ripartendoli direttamente tra le varie amministrazioni per evitare le lungaggini burocratiche del passato. Come si vede, è una manovra corposa, che dispiega un forte stimolo di bilancio e punta a proteggere la salute, il lavoro, la formazione e il benessere economico degli italiani, rafforzando il sistema Paese e avviando il cambiamento profondo che da tanti anni aspettiamo”.
Gualtieri è stato poi ospite della trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre. Esaminando le diverse questioni, il ministro ha commentato: “Il blocco dei licenziamenti era già in esaurimento a novembre come previsto dal decreto Agosto e con questa manovra abbiamo deciso di prolungarlo sicuramente fino alla fine dell’anno”.
Giuseppe Conte presenta il nuovo Dpcm
Ma ieri non è stata solo la giornata della presentazione della manovra, varata durante la precedente nottata dal Consiglio dei ministri. Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato anche il nuovo Dpcm, che prevede nuove misure restrittive per far fronte alla seconda ondata di coronavirus, confermata anche con i dati del fine settimana con un balzo dei nuovi contagi fino a oltre 11.000 unità al giorno.
“La strategia non è e non può essere la stessa della primavera”, ha detto Conte, lanciando un chiaro avvertimento: “il governo c’è ma ciascuno deve fare la sua parte” .
Le misure saranno valide fino al 13 novembre.
“Il dpcm incide su alcune attività e dobbiamo predisporci ad elargire ristori e ci sono diversi miliardi per questo ma quello che non possiamo permetterci sono le elargizioni a pioggia. Per questo motivo sarà fatta una analisi dettagliata per capire chi ha bisogno di aiuti e sostegno”. Conte ha evitato di fare previsioni sulle vacanze di Natale. “Non faccio previsioni sulle ferie natalizie, dico solo rispettiamo le regole come fin qui fatto, affrontiamo questo momento molto difficile con fiducia e auguriamoci tutti che potremo quanto prima di poter riprendere le attività di svago”.
“Il nuovo Dpcm – ha teso a precisare Conte nel presentarsi in conferenza stampa -, frutto di un intenso dialogo con i ministri, le Regioni e il Cts, dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi che sta interessando severamente l’Italia e l’Europa. Non possiamo perdere tempo, dobbiamo mettere in campo misure per scongiurare un lockdown generalizzato, che potrebbe compromettere severamente l’economia”.
Conte si ostima a non ricorrere al Mes: rischio stigma
Spicca l’ostinazione del governo Conte a non attingere alle risorse del Mes: . In questa situazione che torna innegabilmente a essere di emergenza, l’Italia può permettersi di snobbare quei 37 miliardi?
“Il Mes non è la panacea come viene rappresentato”, ha sottolineato Conte: “il vantaggio in termini di tassi di interessi è molto contenuto” e dobbiamo compararlo “rispetto a un rischio che gli analisti colgono che è lo stigma. Sure lo hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”.
Conte sembra adeguarsi così al No MES dei Cinque Stelle:
“Se avremo fabbisogno di cassa, tra gli strumenti che dovremo considerare c’è anche il Mes, altrimenti prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”.
Ancora, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa AdnKronos, “I soldi del Mes sono dei prestiti, non possono finanziare spese aggiuntive, si possono coprire spese già fatte e vanno a incrementare il debito pubblico. Se li prendiamo dovrò intervenire con tasse e tagli perchè devo mantenere il debito sotto controllo”.
Una decisione su cui aveva ironizzato qualche ora prima Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, qualche ora prima su Twitter, commentando le indiscrezioni sul Dpcm:
“Speranza festeggia per i 4 miliardi che saranno stanziati, con la manovra, per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma non sarebbe stato meglio attivare il Mes, avere a disposizione subito 37 miliardi, e magari usare questi 4 per altro? Imprese, lavoratori, occupazione? Misteri…”
Tra gli obiettivi per mettere in sicurezza la popolazione dalla minaccia della pandemia COVID-19 coronavirus, lo smart working, come ha sottolineato il premier.
Riguardo alle altre misure: “I ristoranti chiuderanno alle 24″, ha annunciato inoltre il presidente del Consiglio, aggiungendo che “l’asporto è consentito fino a nezzanotte” e che “nei ristoranti si potrà stare fino a un massimo di 6 persone al tavolo, per singolo tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere all’esterno del locale il numero massimo di persone in base ai protocolli di sicurezza”.
“Rimane vietato lo sport di contatto a livello amatoriale e non sono consentite competizioni per attività dilettantistica di base”, mentre alle palestre viene concessa una settimana di tempo per adeguarsi alle norme di sicurezza: “Per le palestre c’è stato un intenso dialogo anche con il Cts, abbiamo notizie varie e contrastanti. Molto spesso i protocolli sono rispettati, altre volte no. Daremo una settimana per adeguare i protocolli e verificarne il rispetto. Se avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre altrimenti la settimana prossima saremo costretti a sospendere anche le palestre e le piscine”.
La scuola ha la priorità, ha rassicurato Conte: “Le attività scolastiche continueranno in presenza, è un asset fondamentale”. Per ragioni anti-COVID, in ogni caso, “per le scuole superiori verranno favorite modalità ancora più flessibili, con l’ingresso degli alunni dalle 9 e se possibile anche con turni pomeridiani”.