Manovra, governo assediato da Fmi, Fitch e Inps. Boeri: ‘con quota 100 debito sale di 100 miliardi’
Governo M5S-Lega assediato da moniti, rimbrotti e campanelli di allarme, e non solo da parte di Bankitalia, Corte dei Conti, Ufficio parlamentare di bilancio. La lista degli scettici e dei perplessi sulla legge di bilancio e sulla nota di aggiornamento al Def (NaDef) è lunga.
Nelle ultime ore, si sono messi in evidenza le dichiarazioni proferite dal numero uno dell’Fmi Christine Lagarde, l’avvertimento di Fitch e il campanello d’allarme sulle pensioni e sul debito lanciato dal presidente dell’INPS, Tito Boeri.
In tutto questo, sono arrivati anche i risultati dell’asta indetta dal Tesoro: attenzione soprattutto al boom dei tassi dei BTP a tre anni, che sono saliti fino al 2,51%, ovvero al record dal 2013. Spread in tensione verso i 310 punti base. Il bid-to-cover, per l’asta dei BTP a tre anni, è stato pari a 1,26.
Assegnati anche 1,5 miliardi di BTp 7 anni, con il tasso che è balzato al 3,28%, il top dalla prima emissione. Complessivamente, il Tesoro ha assegnato tutti i 6,5 miliardi di titoli in asta.
Nell’arena politica, oggi va di scena la tensione Boeri-Salvini, dopo l’alert lanciato sull’introduzione di quota 100 dal presidente dell’INPS.
Boeri ha detto chiaramente che con l’introduzione di quello che è considerato uno degli elementi chiave della legge di bilancio (e del contratto di governo M5S-Lega) – fattore, inoltre, che implica tra l’altro la rottamazione della riforma Fornero– il debito salirà di 100 miliardi.
La preoccupazione dell’economista è tale che è stato lui stesso a parlare della necessità di lanciare un campanello di allarme:
“Non possiamo esimerci dal lanciare un campanello d’allarme – ha affermato, nel corso di un’audizione alla Camera – riguardo alla scelta di incoraggiare più di 400.000 pensionamenti aggiuntivi, proprio mentre si avviano al pensionamento le generazioni dei baby boomers e il numero di contribuenti tende ad assottigliarsi”.
La riforma auspicata dal governo M5S-Lega, ha continuato, “fa aumentare la spesa pensionistica mentre riduce in modo consistente i contributi previdenziali anche nel caso in cui ci fosse davvero, come auspicato dal governo, una sostituzione uno a uno tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro. Il lavoro dell’istituto per raccogliere fondi da imprese e lavoratori per pagare le pensioni in essere sarebbe fortemente indebolita nel caso venissero varate misure di condono contributivo, che hanno il duplice effetto di diminuire le entrate ed aumentare le uscite”.
Si rischia in questo modo di “minare alle basi la solidità del nostro sistema pensionistico. Uscite consentite con un minimo di 38 anni di contributi e 62 di età oppure abolendo l’indicizzazione alla speranza di vita dei requisiti contributivi minimi per la pensione anticipata (a tutte le età) portano a un incremento dell’ordine di 100 miliardi del debito pensionistico, destinato a gravare sulle generazioni future e, già nel 2021 a un incremento ulteriore (oltre la famosa gobba) di circa un punto di pil della spesa pensionistica”.
Boeri tra l’altro ha sottolineato che quota 100 costa praticamente fino a 70 volte i risparmi incassati con i tagli alle pensioni d’oro. Le parole di Boeri non hanno lasciato indifferente il vicepremier Matteo Salvini, che ha invitato l’economista a rassegnare le dimissioni:
“Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni. Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani (che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani) sia uno dei meriti più grandi di questo governo”.
L’alert dell’INPS è arrivato qualche ora dopo la diffusione della nota con cui Fitch ha avvertito che i nuovi obiettivi di bilancio fissati dal governo M5S-Lega mettono a rischio i conti pubblici.
L’agenzia di rating non crede nella capacità dell’esecutivo italiano di riuscire a centrare i target, “soprattutto dopo il 2019”, tanto che per il 2020 prevede un deficit-Pil al 2,6% e non in calo dal 2,4% previsto dalla nota di aggiornamento al Def per il 2019 al 2,1% per il 2020, come stimato dal governo. Per l’agenzia a salire sarà anche il debito pubblico, che prevede in crescita al 129,8% entro la fine del 2021, invece che al 126,7% atteso nel NAdef.
Chiaro è anche il rimprovero-avvertimento di Christine Lagarde, numero uno del Fondo Monetario Internazionale, che ha parlato da Bali, Indonesia, dove sono in corso le riunioni dell’Fmi e della Banca Mondiale:
Nel commentare la legge di bilancio del governo M5S-Lega, Lagarde ha detto che, “se si fa parte di un club e si decide di rimanerci, allora è necessario che se ne rispettino le regole”.
La speranza, per Lagarde, è che ci sarà una differenza, alla fine, tra quella che è la retorica del governo, e quelle che saranno “le cifre finali” che saranno presentate con la manovra economica.