Finanza Notizie Italia Manovra: pagare premi a statali in BTP? Battute al vetriolo sui social: ‘Pagare in BTP anche stipendi politici’

Manovra: pagare premi a statali in BTP? Battute al vetriolo sui social: ‘Pagare in BTP anche stipendi politici’

7 Dicembre 2018 08:26

Pagare i premi di risultato ai dipendenti pubblici in Btp italiani. E’ l’ipotesi a cui starebbe lavorando il M5S, stando a quanto riportato da alcune indiscrezioni stampa. Immediata la reazione del Partito democratico, per voce del deputato Ubaldo Pagano che, dal suo profilo Facebook, tuona contro la possibile proposta, considerata dai pentastellati, secondo le fonti, una “possibile soluzione per venire incontro alle esigenze di risanamento delle conti pubblici”.

“Pagare i dipendenti pubblici in Btp? – commenta Pagano – Sarebbe non soltanto un’illegittima modifica del contratto di lavoro, ma un vero e proprio furto ai lavoratori, soprattutto nel momento in cui l’altalena dello spread mette a rischio il valore dei titoli”.

“Perché questa ipotesi targata M5s? Il Governo pensa di non essere più in grado di pagare gli stipendi pubblici? Smentiscano subito.”

Alla proposta, la cui esistenza è stata segnalata dall’Ansa, starebbero lavorando il sottosegretario Stefano Buffagni, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il viceministro al Tesoro Laura Castelli.

Poco dopo, arriva comunque la smentita di Castelli: “Non stiamo lavorando all’ipotesi di pagare i premi di risultato ai dipendenti pubblici in Bpt”.

Nel frattempo, è boom di commenti sui social.

A prevalere sono i giudizi negativi e le battute, corredate di proposte che invitano a estendere l’iniziativa affinché anche ai politici vengano pagati stipendi interamente in BTP. Come auspica di fare, dalla sua pagina di Facebook, il Comitato Ventotene, associazione culturale che propone una visione diversa dell’Europa:

“Per una volta siamo d’accordo con la proposta del Governo: è giusto che il rischio sia condiviso con i cittadini, anzichè chiedere sempre soldi agli altri e lamentarci se non ce li regalano. Però avremmo un’ulteriore proposta: visto che gli Italiani non hanno votato, nei fatti, per avere una coalizione simile, si inizi a pagare gli stipendi dei politici interamente in BTP. Così saremo sicuri che lavorino negli interessi del paese e non stiano in realtà speculando sui nostri titoli. Perché è così, giusto?

Su Twitter interviene sull’argomento anche l’economista dell’Osservatorio dei Conti Pubblici diretto da Carlo Cottarelli, Giampaolo Galli, che scrive: “Pagare gli statali con Btp non fa nessuna differenza, nè al deficit, nè al debito e neppure allo spread. A meno che siano obbligati a tenerli per qualche tempo senza spenderli; in questo caso cadono i consumi. Che senso ha???” E Jean-Jacques Roussò, account Twitter @javanel, fa ironicamente notare:

“Formidabile l’idea di pagare parte dello stipendio (i premi) agli statali con dei Btp.
Però andrebbe allargata: pagare così anche lo stipendio (tutto) di parlamentari, ministri, sottosegretari, ecc. Allora sì che all’improvviso si interesserebbero allo spread. I commenti sull’iniziativa, insomma, nelle piattaforme social non mancano:

Intanto, da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, emerge che “il 44,4% degli italiani, oltre 19 milioni di persone, è preoccupato e teme che l’andamento dello spread si ripercuota negativamente sulla propria economia familiare. È il quadro che emerge da un’indagine di Facile.it e Mutui.it. Ad avere più paura delle possibili conseguenze dell’andamento dello spread sono i residenti nel Sud e nelle Isole (48,2%), seguiti da chi vive nel Nord Ovest (45,6%), mentre se si suddivide il campione per fasce d’età, i timori maggiori si registrano nella fascia 35-54 anni (47,3%). Un dato comprensibile, visto che è soprattutto in questo periodo della vita quello in cui si è responsabili delle economie familiari. Magari con un prestito per la casa con cui fare i conti. Segmentando invece per genere, si dichiara preoccupato il 47,4% del campione maschile e il 41,5% di quello femminile”.

Insomma, lo spread, anche se spesso rimane questo grande sconosciuto, ora sembra fare paura davvero, nonostante la sua importanza venga spesso e da più parti ridimensionata.

Sempre l’articolo del Corriere riporta:

Se chi ha già un mutuo può stare tranquillo — spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it — chi si trova a chiederlo oggi ha davanti a sé una situazione molto differente. Sebbene la correlazione tra spread Btp-Bund e mutui non sia immediata e diretta, nel medio e lungo periodo un valore elevato del differenziale spinge verso l’alto lo spread bancario». Ovvero la maggiorazione applicata dagli istituti di credito ai nuovi finanziamenti, aumentando quindi il costo a carico del cliente. Il primo impatto si è già sentito a ottobre, quando i tassi finali offerti da un buon numero di banche sono aumentati fra lo 0,10% e lo 0,30%. Un rincaro che, sebbene lasci ancora tassi molto competitivi su un piano di restituzione ventennale o magari ancora più lungo, si traduce in una differenza di migliaia di euro di interessi da pagare. «Molti lo hanno già visto e questo spiega la loro preoccupazione», dice ancora Cresto.