Manovra: Salvini annuncia 8 mld per reddito, corretto subito da M5S. Aumento Iva da 2020, dettagli su taglio Ires e flat tax
Nella giornata di presentazione del Def al Parlamento, circolano indiscrezioni e anche annunci sulla forma che il governo M5S-Lega ha deciso di dare alla legge di bilancio.
Intervistato da Radio Anch’io, il vicepremier Matteo Salvini afferma che “nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l’aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiare, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità”.
E “se la matematica non è un’opinione – precisa – se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito” e “sull’abolizione della Fornero l’investimento varia tra i 7 e gli 8 miliardi, a seconda di quanti sceglieranno di andare in pensione nel 2019. Abbiamo scelto di non fare penalizzazioni e di non mettere paletti, come limiti di reddito. La Fornero è stata una legge ingiusta e va abolita”.
Poco dopo le parole di Salvini vengono tuttavia smentite, a conferma del balletto di cifre che si sta rendendo protagonista in queste ore. Ospite a Mattino Cinque il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle corregge il vicepremier, sulla dichiarazione secondo cui al reddito di cittadinanza andrebbero 8 miliardi di euro.
“Credo che stamattina fosse ancora troppo presto e probabilmente Salvini si è sbagliato perché ho qui davanti la tabella (che mostra alle telecamere,), decisa con i nostri partner, e abbiamo 9 miliardi più 1 per il reddito di cittadinanza. Sono certo che quello che ha dichiarato Salvini è solo un problema di calcolo momentaneo dovuto al fatto che fosse ancora mattino presto”.
Intanto, nelle ultime ore sono emersi altri particolari sulla legge di bilancio. Come scrive Il Corriere della Sera “quello che trapela è che, a differenza di quanto detto all’inizio, cioè che le clausole di salvaguardia (aumento dell’Iva) sarebbero state disinnescate per sempre, la cancellazione ci sarà solo per il 2019. Resteranno invece le clausole per il 2020 e il 2021, che valgono una ventina di miliardi l’anno di maggiori entrate: risorse importanti per ottenere una riduzione del deficit rispetto al 2,4% confermato per il 2019″.
Il vicepremier Luigi Di Maio ha poi annunciato nelle ultime ore altri dettagli, tra cui un taglio dell’Ires. A tal proposito il Sole 24 Ore riporta che si lavora per una riduzione di 9 punti, dal 24% al 15% per le imprese che investono in macchinari e ricerca e assumono. “
Più stabile è il contratto, più si abbasserà l’Ires”, ha detto Di Maio.
Il governo M5S-Lega avrebbe intenzione inoltre di lanciare la flat tax al 15% per le partite Iva da subito. “Per le partite Iva ancora più piccole (escluse dunque le società) arriva l’allargamento della platea del regime forfettario: potrà entrare nella tassazione secca al 15% chi avrà ricavi o compensi fino a 65.000 euro”.
Nella manovra anche una stretta sulle banche. L’esecutivo avrebbe intenzione, secondo il quotidiano di Confindustria, di colpire la deducibilità degli interessi passivi, facendola scendere dal 100% attuale all’86%.
Sulla riforma delle pensioni si partirà da gennaio del 2019 mentre il reddito di cittadinanza sarà disponibile a partire dal mese di aprile.