Manovra: stop aumento Iva ma solo nel 2018, gli effetti su bilancio familiare. Tornano detrazioni su bus e treno
Nessun aumento dell’Iva nel 2018, che però verrà rimandato al 2019 e 2020. E’ quanto sarebbe previsto nel testo definitivo della Manovra, approdato in Senato per l’esame parlamentare, secondo l’Ansa, che ha visionato il documento in via preliminare. Nella Legge di Bilancio 2018 si conferma la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per un totale di 15,7 miliardi. Si eviterà quindi per il 2018 l’aumento dell’Iva, che però tornerà a salire negli anni successivi. In particolare, l’aliquota Iva al 10% dovrebbe salire all’11,5% a partire dal 2019 e poi di ulteriori 1,5 punti dal 2020. L’aliquota Iva del 22% invece aumenterà al 24,2% dal 2019 e poi di altri 0,7 punti dal 2020 e di un ulteriore 0,1 punti dal 2021.
Un eventuale incremento delle aliquote Iva a partire dal 2019 produrrebbe una stangata per gli italiani pari a 791 euro annui a famiglie solo di costi diretti, secondo il Codacons. “Se attuati, gli incrementi Iva previsti dalla Legge di bilancio si concretizzeranno in un massacro per le tasche delle famiglie – afferma il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – Solo per i costi diretti legali alle maggiori aliquote l’aggravio di spesa si attesterà mediamente sui 791 euro a nucleo familiare, cui vanno aggiunti gli effetti indiretti legati al rincaro dei prezzi al dettaglio, che potrebbero portare la stangata totale a sfiorare i +1000 euro a famiglia su base annua”. Il provvedimento potrebbe avere effetti depressivi sui consumi fino a un -0,7% e un impatto negativo sul Pil pari allo 0,3%. “L’esperienza degli ultimi anni – prosegue il Codacons – ha dimostrato come l’incremento delle aliquote Iva non ha prodotto i risultati sperati, perché le famiglie hanno reagito all’aumento dei prezzi al dettaglio riducendo i consumi, con conseguenze drastiche per il commercio e l’economia del paese”.
Una buona notizia per le tasche degli italiani invece arriverebbe dal ritorno degli sconti per i mezzi pubblici. Nella Legge di Bilancio 2018 infatti sarebbero previste le detrazioni per il trasporto fino a 250 euro per le spese d’abbonamento di trasporti pubblici locali, regionali e interregionali. Sempre secondo l’Ansa, tra le novità anche la possibilità di accordi di rimborso da parte dei datori di lavoro per i propri dipendenti e per i loro familiari che non entrano a far parte del reddito da lavoro tassato.