Maxi aumenti bollette: Draghi cerca soluzioni, la Spagna le ha già trovate
Forte è la preoccupazione per le famiglie italiane dopo l’annuncio del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani di un maxi aumento delle bollette di luce per casa da ottobre di ben il 40%. Una notizia che ha suscitato scalpore considerando il periodo di difficoltà economica esasperato dalla pandemia in corso.
Una mega stangata che costerà su ogni famiglia circa 1300 euro all’anno. Il governo italiano sta progettando di usare fondi pubblici per ridurre l’impatto dell’aumento dei prezzi del gas sulle bollette elettriche dei consumatori come riporta oggi Bloomberg. L’Esecutivo Draghi ha già speso circa 1,2 miliardi di euro per mitigare l’impennata dei prezzi dell’energia elettrica nel secondo trimestre e potrebbe continuare a usare lo stesso meccanismo, hanno detto fonti vicine a Palazzo Chigi. Questo intervento ha ridotto l’aumento dei prezzi dell’elettricità al 9% rispetto al 20% prima che lo stato intervenisse.
L’impennata dei prezzi dell’energia sta affliggendo le economie europee europee mentre emergono dalla pandemia del Covid-19 e l’impatto è destinato a crescere durante la stagione fredda. I prezzi dell’elettricità in Germania per l’anno prossimo e anche in Francia sono saliti ai record perché le forniture di gas non arrivano abbastanza velocemente per costruire le riserve invernali e la domanda globale sta aumentando. Inoltre l’aumento dei prezzi dell’energia sta alimentando le preoccupazioni per l’inflazione. L’Italia è particolarmente vulnerabile perché dipende dalle importazioni per soddisfare oltre il 70% del suo fabbisogno energetico, con quasi il 40% proveniente dal gas naturale, secondo i dati del ministero dell’ecologia. Il paese è il secondo più grande importatore di gas naturale in Europa dopo la Germania.
La contromossa della Spagna: bollette in calo
Ma se i prezzi aumentano, i governi cercano di prendere provvedimenti per proteggere i consumatori. La Francia sta considerando di alleggerire il costo delle bollette energetiche come ha annunciato il ministro delle finanze Bruno Le Maire, distribuendo buoni – i cosiddetti controlli energetici – per un valore di circa 150 euro, chiamati assegni energetici – del valore di circa 150 euro all’anno a quasi 5,5 milioni di famiglie povere.
Ma è la Spagna che ha fatto il passo più grande annunciando che taglierà le bollette. Il premier Pedro Sanchez ha affermato che il governo spagnolo prevede di recuperare 2,6 miliardi di euro dalle compagnie energetiche fino al prossimo marzo, obbligandole a restituire i “profitti straordinari che hanno realizzato” a causa dell’aumento dei prezzi del gas nel mercato all’ingrosso. Si tratta del Piano di intervento rapido che dovrebbe fare scendere i costi in bolletta, riportando gli importi pagati dagli spagnoli per l’elettricità ai livelli del 2018. “Rispetteremo gli impegni presi: tutti i cittadini pagheranno quest’anno la stessa bolletta elettrica che pagavano nel 2018”, ha detto il premier Pedro Sanchez aggiungendo che “le tasse sui consumi energetici saranno ridotte di 1,4 miliardi di euro fino alla fine dell’anno”. L’imposta speciale sull’energia elettrica scenderà infatti allo 0,5% dal 5,1% fino al 31 dicembre, aggiungendosi alla riduzione dell’Iva (al 10% dal 21%) già approvata lo scorso giugno e alla sospensione dell’imposta sulla produzione del 7% fino a gennaio. Il piano del governo spagnolo comporterà una riduzione della bolletta di un consumatore medio del 22% al mese fino a dicembre ma si potrà arrivare anche ad un taglio del 30% con la temporanea soppressione della tassa sull’energia elettrica.