Mazziero Research: debito pubblico in calo a 2.575 miliardi. Stasera il giudizio di Fitch sul rating
L’Istat ha previsto una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,9%) e una ripresa parziale nel 2021 (+4,0%) e sulla base di ciò, Mazziero Research ha provveduto ad un aggiornamento sia della stima al 4° trimestre sia al PIL annuale. In particolare, la stima del PIL del 4° trimestre viene portata a -2,0% dal precedente -1,7%, con un conseguente impatto negativo sul PIL annuale che viene portato al -8,8% dal precedente -8,7%.
“Siamo di fronte a stime caute che prendono in considerazione un rallentamento di modesta entità e potrebbero ulteriormente peggiorare a seconda della profondità degli impatti sulle attività commerciali e produttive” si legge nel consueto Osservatorio trimestrale dei dati economici italiani. Inizia inoltre, dice Mazziero, la consueta fase discendente del debito che nel mese di ottobre viene stimato a 2.575 miliardi, la dinamica successiva mostra una traiettoria discendente in sintonia con il calo del debito di fine anno che verrebbe stimato tra 2.555 e 2.581 miliardi, poco distante dai livelli attuali. Le attuali stime tengono conto solo parzialmente degli stanziamenti per la compensazione delle perdite di fatturato legate a questa seconda fase di lockdown (decreti ristori). Considerando le stime relative al debito e alla variazione del PIL a fine anno, la Mazziero Research ha rivisto le stime del rapporto debito/PIL portandolo da 162,5% a 161,9%. Il rapporto deficit/PIL viene rivisto al 10,4% dal precedente 11,3%.
Rating: atteso in serata il giudizio di Fitch
Questa sera a mercati chiusi, Fitch esprimerà il giudizio sul merito di credito dell’Italia, nell’ultima valutazione dell’anno.
Considerando anche le precedenti valutazioni delle altre agenzie, il giudizio dice la Mazziero Research, non dovrebbe presentare sorprese e mantenersi al livello BBB- con outlook stabile, che ricordiamo si trova appena al di sopra del livello speculativo. Non si può escludere però, conclude, al tempo stesso una minima possibilità di revisione al rialzo dell’outlook da stabile a positivo, grazie alle misure di sostegno UE e agli acquisti BCE.