Mercati, per Raiffeisen la guerra può cambiare il sistema finanziario globale
La guerra in Ucraina ha profondamente sconvolto il mondo dalla fine di febbraio e probabilmente metterà in moto o accelererà grandi cambiamenti a livello globale. Gli effetti già adesso stanno andando ben oltre la Russia e l’Ucraina e in gran parte saranno permanenti. L’architettura di sicurezza dell’Europa, le alleanze geopolitiche, il sistema finanziario mondiale – sono molte le cose in discussione. I recenti movimenti di mercato devono essere visti in questo contesto e, in questa prospettiva, non sembrano tanto gravi. Uno dei motivi risiede nella difficoltà di prezzare le conseguenze a lungo termine di eventi potenzialmente destabilizzanti, perché la gamma dei possibili scenari in questi casi è molto ampia. Tuttavia, non appena determinate conseguenze economiche e geopolitiche globali diventeranno più chiare e certe, è probabile che seguiranno movimenti di mercato corrispondenti.
Conseguenze a livello globale
Mentre gli effetti diretti della guerra sono soprattutto un problema regionale, le conseguenze indirette a livello economico e geopolitico colpiranno l’intero globo, anche se naturalmente non ovunque nella stessa misura e nello stesso modo. Ulteriori riorganizzazioni incisive a livello globale nelle catene di approvvigionamento, nei mercati di vendita, nei flussi delle merci e delle risorse finanziarie si verificheranno probabilmente in quasi tutti gli scenari. Fare un esame dettagliato sarebbe impossibile in questa sede e, allo stesso tempo, i fatti sono in continua evoluzione. Tuttavia, si possono citare alcuni punti importanti:
Rottura irreversibile tra UE e Russia?
Stiamo assistendo a una significativa spaccatura economica e politica tra la Russia, da un lato, e l’UE e la maggior parte dei paesi della NATO, dall’altro. È improbabile che questa sparisca molto presto, nemmeno dopo la fine delle ostilità, a meno che non ci sia un cambio di potere filo-occidentale a Mosca. Se il governo della Russia sopravvive politicamente ed economicamente a questa guerra e al regime delle sanzioni, è probabile che in futuro si concentrerà in primo luogo su Cina e Asia.
Energia, materie prime, fertilizzanti e prodotti alimentari – canali primari dell’impatto economico globale
L’importanza della Russia e dell’Ucraina nell’economia mondiale è relativamente contenuta, ma in alcuni settori importanti (petrolio, gas, metalli, prodotti alimentari, fertilizzanti) occupano posizioni chiave. Pertanto, in diversi settori dell’economia esiste il potenziale di continue tensioni. A seconda di come si svilupperanno la guerra e le sanzioni/contro-sanzioni, ci potrebbero essere ulteriori rialzi, soprattutto per il petrolio e il gas che in seguito colpirebbero molti settori e paesi.
Prezzi alimentari già in forte aumento prima del conflitto – si rischia una carenza globale?
In termini economici, gli USA e i paesi del Golfo stanno attualmente emergendo come i beneficiari, in parte anche la Cina e l’India. I più grandi perdenti a livello economico attualmente sono – e ciò non sorprende tanto – l’Ucraina, la Russia e l’Europa.
Cesura del sistema giuridico e finanziario globale
Una possibile carenza alimentare potrebbe avere un impatto particolarmente forte e allo stesso modo avere anche una rilevanza geopolitica. L’Ucraina è un importante esportatore di grano e quest’anno si rischia la perdita di una parte consistente del raccolto. La Russia, altro grande produttore di grano e di fertilizzanti, potrebbe agire in modo molto selettivo almeno per quanto riguarda le sue esportazioni. Il forte aumento dei prezzi del gas naturale nonché le restrizioni all’esportazione hanno causato un aumento massiccio dei prezzi dei fertilizzanti, il che dovrebbe portare a un uso ridotto e quindi tendenzialmente a raccolti più scarsi rispetto al passato.
Impatti potenzialmente massicci soprattutto attraverso canali indiretti che sono però difficili da valutare e dipenderanno in gran parte dall’andamento della guerra e dagli ulteriori sviluppi geopolitici
Il congelamento o addirittura il sequestro delle attività della banca centrale russa e l’esclusione pressoché totale della Russia dal sistema di pagamento SWIFT sono una cesura nel sistema finanziario globale. Quanto velocemente e in che misura si possano affermare le alternative russo-cinesi allo SWIFT resta da vedere, ma lo SWIFT potrebbe perdere la sua posizione di monopolio nel lungo periodo. Parallelamente, le transazioni in rubli e yuan sembrano affermarsi di più (India, Arabia Saudita). Tuttavia, è molto improbabile che il dollaro USA perda il suo status di valuta di riserva globale nel prossimo futuro.
Nel complesso, l’economia globale potrebbe subire uno shock di offerta in diverse aree, se non altro perché i beni e le materie prime di per sé disponibili non vengono più trasportati da A a B per ragioni politiche. La sua portata, durata e conseguenze sono difficili da prevedere al momento e dipendono fortemente dagli sviluppi geopolitici e dall’andamento della guerra. Tuttavia, sono prevedibili nuovi aumenti dei prezzi, pressioni sui bilanci statali e una diminuzione della crescita. E proprio in questo contesto le banche centrali degli Usa e della zona euro stanno cominciando a inasprire la loro politica monetaria eccessivamente espansiva dell’ultimo decennio.
Fed e BCE non vedono ancora alcun motivo di abbandonare i piani di rialzo dei tassi d’interesse
Entrambe mantengono la propria posizione nonostante la guerra in Ucraina e le sanzioni e la Fed, in particolare, non ritiene ci siano grandi rischi congiunturali in seguito agli aumenti dei tassi d’interesse programmati. Finora i mercati finanziari condividono in gran parte il punto di vista della Fed e i mercati obbligazionari USA stanno scontando rialzi dei tassi molto aggressivi nel 2022 e 2023. I dubbi che questi piani sui tassi d’interesse verranno (o potranno) essere effettivamente attuati in questo modo, sembrano però essere giustificati. Anche sotto questo aspetto, così come in vista del rendimento ottenibile, attualmente appaiono abbastanza interessanti selezionate obbligazioni dei mercati emergenti (in valuta forte e locale).