Mercato aspetta varo governo M5S-Lega, anche Giovannini (ex Istat) tra i papabili premier
A Piazza Affari per il momento predomina la prudenza in attesa che si concretizzi il varo del nuovo governo dopo gli ultimi sviluppi che vedono Lega e M5S in trattative avanzate per pervenire ad un possibile accordo di governo. L’alleanza M5S-Lega avrebbe una maggioranza risicata al Senato (167 seggi su un totale di 318) e più ampia alla Camera (346 seggi su 629). Ieri sera il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha ufficialmente dato il suo ok a un governo M5S-Lega. Un esecutivo che non avrebbe, precisa l’ex premier, la fiducia di FI.
Lega e M5S starebbero trattando su programma e nomi. I leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio dovrebbero far parte della squadra di governo occupando ministeri importanti mentre per l’incarico di premier girano i nomi, tra gli altri, di Giulia Bongiorno ed Enrico Giovannini. Quest’ultimo, ex presidente dell’Istat, è già stato ministro del lavoro nel governo Letta.
Sul Ftse Mib scatto di Poste e Unicredit, male Banco BPM
Composta la reazione del Ftse Mib che si muove sulla parità. Il mercato, ben intonato ieri con Ftse Mib a ridosso dei massimi dal 2009, vede probabilmente nell’ipotesi di un governo M5S-Lega “la possibilità di evitare l’aumento dell’Iva con anche una politica fiscale più espansiva”, afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners.
Sprint per il titolo Poste Italiane (+3,38% sui nuovi massimi storici) in scia ai conti trimestrali oltre le attese. In prima fila anche Unicredit (+2,6%) che festeggia i conti del primo trimestre con utile netto a 1,1 miliardi di euro, ben oltre i 766 mln del consensus. Si tratta del miglior primo trimestre dal 2007. Confermati gli obiettivi del piano Trasform 2019.
Sul fronte opposto male Banco Bpm (-2,74%) dopo i conti del primo trimestre che hanno evidenziato un utile netto di 223 milioni di euro dai 115 mln del primo trimestre 2017. Il consensus FactSet indicava utili a 251 mln. I crediti deteriorati risultano in calo di 1,7 mld rispetto a fine 2017.