Mercato auto in frenata anche l’anno prossimo, pesano caro-carburanti e mancanza incentivi
Improvvisa frenata per il mercato dell’auto in Italia, dopo anni di crescita continua. Sia quest’anno, sia l’anno prossimo sono previste immatricolazioni in calo. A penalizzare le quattro ruote saranno diversi fattori, tra cui il rincaro dei carburanti (maggior spesa per benzina e gasolio per 4,6 miliardi), il minor ricorso ai chilometri zero e l’introduzione del nuovo sistema di omologazione WLTP. Il tutto in un contesto di rallentamento dell’economia.
Secondo il Centro Studi Promotor, quest’anno le immatricolazioni di auto in Italia dovrebbero attestarsi intorno a quota 1.930.000 con un calo sull’anno precedente del 2,1%. Un risultato che arriverebbe dopo crescite del 16% sia nel 2015 che nel 2016 e dell’8% nel 2017. La mancata crescita del 2018 potrebbe quindi essere frutto di un fisiologico consolidamento della domanda al termine di uno sviluppo pluriennale sostenuto e prima di una nuova fase di crescita. Le immatricolazioni sono state tuttavia penalizzate anche dalla riduzione al ricorso ai chilometri zero, dall’introduzione del nuovo sistema di omologazione WLTP, dal rincaro dei carburanti (maggior spesa per benzina e gasolio per 4,6 miliardi) e dal rallentamento dell’economia che farà registrare una crescita dell’1% nel 2018 contro la crescita dell’1,6% nel 2017.
La frenata dovrebbe proseguire anche l’anno prossimo. Nel 2019 le immatricolazioni potrebbero riguardare 1.900.000 auto, evidenziando una flessione dell’1,6%. I fattori che hanno limitato la crescita nel 2018, secondo il Centro Studi Promotor, saranno in larga misura presenti anche nel 2019. Sui risultati del prossimo anno potrebbero gravare però anche altri elementi ed in particolare uno scenario economico a rischio di recessione, problemi derivanti dal conflitto con Bruxelles sulla manovra 2019 e la dinamica dello spread.
“Lo scenario del prossimo anno cambierebbe però radicalmente – ha affermato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – se venisse accolta la proposta di incentivi alla rottamazione a costo zero che comporterebbe, non solo maggiori vendite di auto, ma anche un benefico impulso alla crescita delle entrate fiscali e del prodotto interno lordo oltre che benefici per l’ambiente e la sicurezza stradale”.