Mercato lavoro a rischio gelata a novembre con nuove regole Decreto Dignità per contratti a termine
Entrano in vigore oggi le nuove regole in materia di contratti di lavoro introdotte dal Decreto Dignità. La novità principale è la nuova disciplina sui contratti a termine voluta fortemente dal vice premier Di Maio per contrastare la precarietà. Il decreto prevede come durata massima di tale tipologia contrattuale i 24 mesi contro i 36 precedenti. I contratti superiori ai 12 mesi, inoltre, dovranno essere giustificati da una causale altrimenti scatterà l’assunzione.
Ieri è terminato il regime transitorio, mediante il quale era stato introdotto un differimento dell’entrata in vigore delle nuove regole relative al contratto a termine per consentire a tutti i soggetti coinvolti dalla nuova disciplina una sufficiente valutazione delle prospettive relative ai rapporti in corso. Dai dati arrivati ieri circa l’andamento del mercato del lavoro è emersa una tendenza all’aumento dei contratti di lavoro a termine con molte aziende che probabilmente hanno sfruttato il regime transitorio per prorogare i contratti a termine prima del termine del 31 ottobre.
Regole più stringenti su contratti a termine incideranno soprattutto su piccole imprese
I dati Istat di settembre confermano il calo dei dipendenti permanenti (-184.00 unità sull’anno) e l’aumento di quelli a termine con 27.000 unità in più su agosto e 368.000 sull’anno. “Una crescita su cui incide anche a settembre la corsa al rinnovo e alla proroga prima della scadenza del periodo transitorio previsto dal Decreto Dignità, prevista fino al 31 ottobre per i contratti già in essere al momento dell’approvazione del decreto”, rimarca Confesercenti che ritiene probabile che la crescita del numero di lavoratori a tempo determinato proseguirà anche nel mese di ottobre. Il decreto Dignità, infatti, introduce regole restrittive sui contratti a termine prevedendo un aumento di costi che, in proporzione, inciderà più pesantemente sulle piccole imprese.
Più cauto circa l’effetto Decreto Dignità è Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: “È possibile che alcune aziende abbiano in qualche modo “anticipato” alcuni contratti di lavoro a tempo determinato, ma si tratta per ora solo di evidenza aneddotica”. L’economista di Intesa Sanpaolo ritiene che dopo la risalita della disoccupazione a settembre al 10,1%, nei mesi successivi dovrebbe riprendere il trend discendente.