Milano ripartirà a tutta sostenibilità, Greta approva: piano tra i più ambiziosi d’Europa
Milano si prepara per la Fase 2 e le iniziative progettate dalla città non passano inosservate. “Milano sta introducendo uno degli schemi più ambiziosi d’Europa, riallocando lo spazio stradale dalle auto al ciclismo e al camminare, in risposta alla crisi del coronavirus”. Così Greta Thunberg in un suo raro tweet. L’attivista svedese per lo sviluppo sostenibile ha ripreso quanto riportato oggi da un articolo del Guardian che parla dell’ambizioso piano di Milano per la ripartenza dopo il lockdown. Il prestigioso quotidiano britannico rimarca come il capoluogo lombardo ha annunciato che 35 km di strade saranno trasformate nel corso dell’estate, con una rapida espansione sperimentale in tutta la città dello spazio per ciclisti e pedoni per proteggere i residenti dopo l’eliminazione delle restrizioni Covid-19.
Il piano per la riapertura
Il piano Strade Aperte, annunciato oggi, include piste ciclabili temporanee, marciapiedi nuovi e ampliati, limiti di velocità di 30 km/h e strade prioritarie per pedoni e ciclisti. I lavori potrebbero iniziare su un tratto di 8 km di Corso Buenos Aires all’inizio di maggio, con una nuova pista ciclabile e marciapiedi allargati. Il resto del lavoro sarà completato entro la fine dell’estate.
Marco Granelli, vice sindaco di Milano, ha dichiarato: “Abbiamo lavorato per anni per ridurre l’uso dell’auto. Se tutti guidano un’auto, non c’è spazio per le persone, non c’è spazio per muoversi. Certo, vogliamo che l’economia riparta, ma pensiamo che dovremmo farlo su una base diversa da prima”.
Il Guardian sottolinea come nel periodo di blocco la congestione del traffico automobilistico è diminuita del 30-75%, e l’inquinamento atmosferico con esso. Il comune di Milano spera di respingere una ripresa nell’uso dell’auto mentre i residenti tornano al lavoro cercando di evitare il trasporto pubblico.
Oltre a un forte sforzo sul fronte della mobilità sostenibile, Milano prevede per i mezzi pubblici un sistema con controlli agli ingressi nelle stazioni della metropolitana, bloccando gli accessi quando si sarà raggiunta la capienza massima consentita; ci sarano anche cerchi disegnati sui pavimenti di metropolitana, bus e tram, per indicare chiaramente a tutti il droplet, ovvero quella distanza di sicurezza oggi fissata in un metro, che bisogna mantenere.