Mobilità condivisa: oltre 5 milioni di italiani scelgono i servizi in ‘sharing’
Il fenomeno della sharing mobility cresce in Italia. Sono oltre 5 milioni gli italiani che hanno scelto servizi di mobilità (tra carsharing, scootersharing, carpooling, bikesharing), con un progresso del 24% rispetto all’anno precedente. A conti fatti si tratta di un milione di italiani in più che lo scorso anno hanno scelto un servizio di mobilità condivisa di tipo innovativo per soddisfare le proprie esigenze di spostamento. Queste alcune delle tendenze contenute nell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, presentato nel corso della terza conferenza nazionale della ‘Sharing Mobility’ per fare luce sui principali trend che stanno influenzando le nuove soluzioni di mobilità.
Sebbene la fotta dei veicoli in condivisione presenti sulle strade italiane abbia registrato un rallentamento, a causa dell’uscita dal mercato di alcuni servizi di bikesharing free-floating arrivati solo un anno fa, gli spostamenti non abbandonano il positivo trend di crescita. In particolare, i tragitti effettuati dalle persone utilizzando un servizio di mobilità condivisa di tipo innovativo sono stimati dall’Osservatorio nell’ordine dei 30/35 milioni, il 26% in più dell’anno precedente e il doppio di quelli stimati per il 2015. Un settore che cresce anche in termini qualitativi, soprattutto in una ottica di sostenibilità ambientale. Aumenta, infatti, la percentuale di veicoli elettrici sul totale dei veicoli a disposizione degli utenti, passando dal 27% del 2017 al 43% del 2018. Oltre che più elettrici, i veicoli in condivisione che circolano sulle nostre strade sono anche mediamente sempre più leggeri e meno ingombranti: la massa media dei veicoli a motore è infatti diminuita del 17% tra il 2015 e il 2018, aprendo scenari interessanti da questo punto di vista con l’arrivo previsto dei monopattini in condivisione sulle strade delle città italiane.
Nuova mobilità: quali impatti e opportunità, secondo Deloitte
In occasione dell’evento Deloitte si è soffermata sulla nuova mobilità, tra impatti e opportunità. Per Luigi Onorato, senior partner FSI innovation leader monitor Deloitte: “La nuova mobilità non è una visione, ma un cambiamento necessario che di fatto è già in corso, come testimonia il crescente numero di offerte e servizi innovativi spinti anche da nuovi operatori tradizionalmente non legati al mondo della mobilità”. Per un pieno sviluppo e utilizzo delle nuove forme di mobilità, occorre che operatori istituzionali e privati realizzino iniziative mirate. Onorato sottolinea infatti che in Italia solo metà degli intervistati conosce i benefici delle nuove forme di mobilità.
Per 6 italiani su 10 la mobilità oggi è ancora una fonte di preoccupazione quotidiana, con un impatto negativo su tempo libero, scelte familiari e gestione del bilancio familiare che risentono a cascata dell’inefficienza del settore. Ma non solo, il 79% degli italiani considera la mobilità la principale causa dell’inquinamento ambientale in quanto responsabile della qualità dell’aria, contro una media europea che si attesta al 63%. Sebbene l’82% degli intervistati ritenga che negli ultimi anni il mondo della mobilità sia cambiato, l’auto privata resta il mezzo più utilizzato (57%), seguito dai mezzi pubblici (23%). C’è anche un buon numero (54%) di italiani propenso a utilizzare nei prossimi 3 anni nuovi servizi di mobilità alternativa, se disponibili nella propria città. L’idea condivisa è che l’evoluzione dei servizi di mobilità debba avvenire lungo quattro direttrici chiave: riconoscibilità dell’operatore che fornisce il servizio, convenienza economica, facilità di accesso al servizio e chiarezza dell’offerta.
Nell’indagine condotta da Deloitte sulla mobilità emerge quanto il settore sia in una fase di forte trasformazione sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta, grazie anche all’utilizzo delle nuove tecnologie. Nel dettaglio si prevede un incremento nell’adozione di nuovi servizi di mobilità. In primis il car sharing, seguito da bike sharing, NTL e car pooling, a fronte di una leggera contrazione dell’impiego delle vetture private (-2%). E ancora otto italiani su dieci sono propensi a sostituire il loro attuale mezzo di trasporto con uno meno inquinante, ma sono frenati dal prezzo di veicoli ecologici, che rappresenta un ostacolo al cambiamento per il 43% degli intervistati.