Mobilità: in arrivo la prima autostrada elettrica in Italia. Ecco progetti e idee per la ricarica in movimento
In arrivo in Italia la prima autostrada elettrica. Si tratta della Brebemi, l’autostrada direttissima Brescia-Milano, che permetterà grazie a un accordo stretto con Siemens Mobility di ricaricare in movimento i camion ibridi (almeno per un tratto). Si tratta certamente di un primo passo, ma comunque fondamentale verso una mobilità su gomma sempre più pulita. Per il momento unico in Italia. Ma non unico nel suo genere. Sono diversi infatti i progetti avviati in Italia e nel mondo per cercare di eliminare i limiti della mobilità elettrica, rappresentati dall’autonomia e i tempi di ricarica della batteria.
L’A35 Brebemi diventa elettrica per i camion, stretto accordo con Siemens Mobility
Brebemi ha firmato un protocollo di intesa con Siemens per un progetto di elettrificazione dell’autostrada A35 Brescia-Milano. Il progetto, battezzato eHighway, permette ai camion ibridi di connettersi nei tratti stradali elettrificati con un’infrastruttura dedicata alla linea aerea elettrica (tramite pantografo intelligente, un po’ come succede per alcuni autobus cittadini), ricevendo l’energia necessaria per circolare e riducendo così a zero le emissioni inquinanti. Sulle strade sprovviste dell’infrastruttura o in fase di sorpasso i veicoli proseguono, sfruttando il proprio motore a trazione ibrida. Il progetto prevede anche di considerare l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile poste in prossimità dell’autostrada, per l’alimentazione del traffico lungo la A35, e di realizzare quindi un esempio concreto di economia circolare.
eHighway riguarderà una prima tratta sperimentale di sei chilometri, tra Calcio e Romano di Lombardia (Bg), ma non è detto che possa estendersi in futuro lungo tutta l’A35. Si tratta certamente di una importante soluzione alternativa per una mobilità su gomma sempre più pulita. “La sperimentazione, e ancor più l’intero progetto di elettrificazione della A35, nasce per contenere in modo radicale le emissioni dovute al trasporto su gomma – sottolinea Marco Bosi amministratore delegato di Siemens Mobility – Il trasporto merci incide per il 9% sul traffico complessivo, ma pesa per il 60% delle emissioni ed è concentrato in alcune tratte. Intervenendo su queste si possono ottenere grandi risultati”. Lo dimostrano le sperimentazioni pilota condotte con successo da Siemens Mobility in Europa, in particolare in Scandinavia e in Germania, e negli Stati Uniti.
Il progetto eHighway di Siemens Mobility consente di ridurre l’uso di combustibili fossili e i costi operativi dei camion, eliminando allo stesso tempo le emissioni locali come Co2 e ossidi di azoto. Un obiettivo importante soprattutto se si considera che il World Business Council per lo Sviluppo Sostenibile delle Imprese (WBCSD) stima che i volumi delle merci trasportate a livello globale nel 2050 saranno tre volte maggiori rispetto a quelli del 2000. E nonostante l’ampliamento significativo dell’infrastruttura ferroviaria, le linee dedicate ai treni saranno in grado di gestire solo un terzo di questo incremento di traffico merci. Dunque, la maggior parte finirà necessariamente per essere trasportata su strada. Per questa ragione, gli esperti prevedono che le emissioni di Co2 derivanti dal traffico merci su strada possa più che raddoppiare entro il 2050.
Progetti e idee per ricaricare senza sosta
Ma quello della Brebemi e Siemens non è l’unico progetto ideato e portato avanti per dare una risposta al problema di ricarica, legato in particolare alla scarsità di colonnine e ai lunghi tempi che di fatto limitano la possibilità di percorrere lunghi tratti di strada senza pensieri. Il Politecnico di Torino, infatti, ha avviato già da qualche anno il progetto “Charge While Driving“: si tratta di un asfalto elettrico, che ricarica in movimento grazie a delle bobine posizionate sotto il manto stradale che trasferiscono l’energia ad un sistema di bobine poste sotto i veicoli elettrici.
In Olanda, il dipartimento di Micromeccanica della Delft University ha avviato una ricerca per lo sfruttamento delle fibre in acciaio come elemento conduttore di elettricità, da trasferire per la ricarica wireless delle auto elettriche. In corrispondenza dei semafori, l’auto potrà essere ricaricata grazie a una particolare tecnologia che trasforma le fibre in piattaforme di ricarica. In Svezia invece si è inaugurato un tratto di strada (al momento solo pochi chilometri) fuori Stoccolma che permette di ricaricare l’auto elettrica senza sosta, grazie a due binari metallici affondati nell’asfalto della carreggiata, che trasmettono elettricità alla batteria dell’auto. Mentre in Cina, si è aperto un tratto di autostrada ricoperto da pannelli solari (al posto dell’asfalto) che producono energia e che un giorno potranno trasferirla alle batterie delle auto.