Monito Fmi all’Italia: servono riforme strutturali per la crescita
“L’Italia ha beneficiato come altri paesi europei delle misure di politica monetaria ma servono riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita”. Così la capoeconomista del Fondo Monetario Internazionale Gina Gopinath durante la conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento al World economic outlook.
FMI: Pil Italia in crescita
In base al report, il PIL dell’Italia si stima in crescita dello 0,5% nel 2020 e dello 0,7% nel 2021 dopo il rialzo dello 0,2% registrato per il 2019. Per l’intera Eurozona, il Fondo prevede invece una crescita dell’1,3% nel 2020 (-0,1% rispetto ad ottobre) e dell’1,4% nel 2021 (invariata).
“Le economie con livelli di debito insostenibili dovranno consolidarsi, anche attraverso un’efficace mobilitazione delle entrate. Per garantire una risposta fiscale tempestiva se la crescita dovesse rallentare bruscamente, i paesi dovrebbero preparare in anticipo misure contingenti e rafforzare gli stabilizzatori automatici”. Così la Chief Economist illustrando l’aggiornamento al World Economic Outlook del Fmi presentato oggi a Davos. Per il Fondo “potrebbe essere necessaria una risposta fiscale coordinata per migliorare l’efficacia delle singole misure. In tutte le economie, un imperativo fondamentale è intraprendere riforme strutturali, migliorare l’inclusività e garantire che le reti di sicurezza proteggano le persone vulnerabili”.
La crescita nell’area dell’euro dovrebbe aumentare dall’1,2% nel 2019 all’1,3% nel 2020 (una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali) e all’1,4% nel 2021. Le proiezioni del WEO dell’ottobre 2019 per la Francia e l’Italia rimangono invariate, ma le proiezioni sono state sensibilmente ridotte per il 2020 in Germania, dove l’attività manifatturiera rimane in territorio di contrazione alla fine del 2019, e per la Spagna a causa di una decelerazione più forte del previsto della domanda interna e delle esportazioni nel 2019. Crescita stabile per il Regno Unito per cui vengono confermate le stime di tre mesi fa, a +1,4% quest’anno e +1,5% il prossimo.
Nel 2020 ci sarà una ripresa globale
La crescita globale, stimata al 2,9% nel 2019, dovrebbe aumentare al 3,3% nel 2020 e al 3,4% nel 2021. Rispetto alle previsioni del WEO di ottobre, la stima per il 2019 e la proiezione per il 2020 rappresentano una riduzione di 0,1 punti percentuali per ogni anno, mentre quella per il 2021 è di 0,2 punti percentuali inferiore. La ripresa globale, si legge nel report dell’Fmi, dovrebbe essere accompagnata da una ripresa della crescita degli scambi commerciali (sebbene più modesta rispetto alle previsioni di ottobre), che rifletterà una ripresa della domanda interna e degli investimenti in particolare nel settore dell’energia. Il Fondo quindi taglia le stime di crescita mondiali per il 2020 e il 2021 confermando l’esistenza di rischi al ribasso, seppur più limitati rispetto alle stime di ottobre. A pesare in particolar modo il rallentamento di alcune economie emergenti, soprattutto l’India.