Moody’s spiega decisione di lasciare rating a ‘Baa3’, taglia stime Pil. Stabilità politica con Conte bis
Dopo la decisione di venerdì scorso di lasciare il rating sul debito italiano invariato a ‘Baa3’, a fronte di un outlook stabile, Moody’s ha annunciato oggi di aver tagliato le stime sulla crescita del Pil italiano, relative al 2019, dal +0,4% precedentemente atteso al +0,2%.
Dalla nota odierna, emerge lo scetticismo dell’agenzia di rating nei confronti della possibilità che l’Italia riesca a garantire una traiettoria discendente al suo debito. Debito i cui livelli elevati avallano il giudizio ribadito da Moody’s, pari a Baa3. Gli analisti scrivono infatti che il rating assegnato al debito sovrano del paese riflette “i livelli elevati del debito pubblico, che è improbabile che scenda nei prossimi anni”.
Detto questo, l’agenzia sottolinea che la formazione del nuovo governo giallorosso M5S-PD o anche governo Conte bis, dovrebbe garantire una maggiore stabilità politica all’Italia, consentendo a Roma, anche, di presentare entro i termini stabiliti la legge di bilancio per il 2020.
L’esecutivo sarà “meno euroscettico rispetto al governo precedente Lega-M5S” e “meno conflittuale verso l’Europa”. Detto questo, l’Italia manca di “un’agenda di politica economica coerente”. E questo fattore, “unito agli elevati livelli del debito pubblico che probabilmente non scenderà nei prossimi anni, rallentando la crescita” è il motivo per cui all’Italia è stato confermato il rating “Baa3” con outlook stabile.
In definitiva Moody’s crede che, essendo meno euroscettico del precedente, il nuovo esecutivo Conte bis coopererà in modo migliore con la Commissione europea e con gli altri paesi europei. E questo, ha aggiunto, è un fattore positivo.
Nella nota di oggi si legge ancora che, secondo Moody’s, un eventuale upgrade del debito potrebbe arrivare nel caso in cui l’Italia adottasse alcune scelte, in particolare se varasse riforme tese a migliorare l’efficienza della Pubblica amministrazione, il funzionamento del mercato del lavoro e dell’istruzione e il rafforzamento della produttività.
Sul nodo del debito, viene ricordato come nell’arco temporale compreso tra la fine dell’anno in corso e il 2020, l’Italia dovrà rifinanziare titoli pubblici di medio e lungo termine per un valore di 280 miliardi di euro. Per il 2020, Moody’s prevede infine un’accelerazione del Pil italiano a +0,5%.