Mps, scoppia scandalo ‘tutti assolti ‘. FBI, Sileoni: ‘Italia paese di fantasmi’. Federconsumatori: ‘oltre al danno la beffa’
Mps shock, si grida allo scandalo: in queste ore e da venerdì scorso non si sta facendo altro che parlare dell’assoluzione, stabilita dai giudici della seconda Corte d’Appello di Milano, degli imputati accusati di irregolarità nelle operazioni finanziarie della banca senese.
Venerdì scorso 6 maggio è arrivata la notizia dell’assoluzione degli imputati, persone fisiche e banche straniere, da alcuni capi di imputazione, “perchè il fatto non sussiste” e, anche, della decisione di “non doversi procedere” per altri reati nel frattempo caduti in prescrizione.
I reati ipotizzati nei confronti di tutti gli imputati erano quelli di manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all’autorità di vigilanza, riferiti in particolare ai derivati Santorini e Alexandria, che Mps aveva sottoscritto con Deutsche Bank e Nomura.
Secondo l’accusa, quei contratti erano stati siglati al fine di nascondere le reali perdite sofferte dal Monte dei Paschi di Siena a causa dell’acquisizione di Antonveneta.
E invece no: nessun colpevole.
La Corte d’appello di Milano ha assolto l’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari che, in primo grado, l’8 novembre 2019, era stato condannato a 7 anni e 6 mesi. Assolte due società della banca numero uno in Germnia, Deutsche Bank, e assolta Nomura.
Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha commentato l’esito del processo, durante la trasmissione Omnibus di La7 di sabato 7 maggio:
“Le sentenze dei giudici, per la quale nutro profondo rispetto, non si discutono. E questo è un punto fermo perché, nonostante alcuni problemi, senza la magistratura il nostro Paese sarebbe ridotto peggio di quanto non sia. Nella storia d’Italia ci sono molti buchi neri e, quando ci sono scandali evidenti, sembra che siamo un Paese di fantasmi”.
“Non si trova mai un colpevole – ha continuato Sileoni – Gli avvocati sono sempre molto bravi e più bravi rispetto alla controparte. Insomma, si trova sempre o un’assoluzione in primo grado o in appello o una soluzione che in qualche modo mette pietre tombali sopra circostanze ed eventi che sono stati catastrofici”.
Come se non bastasse: “quello di Mps che ancora oggi è un problema nonostante ci lavorino bene oltre 22.000 lavoratori e famiglie, è un problema che sta incidendo pesantemente all’interno dello sviluppo stesso del settore bancario in Italia; è fallita recentemente la trattativa tra Unicredit e il ministero dell’Economia per la vendita del Monte dei Paschi”.
E “al momento non ci sono soluzioni di mercato. Questa situazione deve essere certamente risolta, perché la Banca centrale europea ha dato del tempo, ma non sarà infinito. È chiaro che ci aspettavamo una sentenza che ci potesse dire perché è stato creato questo buco. Ma sembra sempre che ci siano dei fantasmi dietro decisioni gravissime che hanno prodotto enormi problemi al Paese e buchi enormi pagati dai cittadini con aumenti di capitale rilevanti a carico delle finanze dello Stato”.
Forte delusione per l’esito del processo è stata espressa anche da Michele Carrus, presidente di Federconsumatori:
“Questo non fa altro che minare ulteriormente la fiducia verso il sistema bancario e le attività finanziarie regolate, spingendoli verso mercati nuovi e ancora più rischiosi come quelli delle criptovalute“, ha detto Carrus, stando a una nota pubblicata sul sito di Federconsumatori: “Attendiamo di leggere le motivazioni dettagliate della sentenza e sulla base di queste – ha aggiunto Carrus – decideremo come procedere, senza escludere un ricorso contro tale pronunciamento”.
Nella nota di Federconsumatori si legge:
“Questa la curiosa decisione della Corte di Appello di Milano, che, tra non sussistenza dei fatti e prescrizioni, ha assolto tutti gli imputati nel processo sul caso banca Monte dei paschi di Siena (tra i quali l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni, le banche Deutsche Bank AG e Nomura). La sentenza ribalta le condanne in primo grado inflitte a fine 2019, quando il Tribunale di Milano aveva riconosciuto la scorrettezza della condotta delle banche che, di fatto, avevano falsato le notizie relative al reale ‘stato di salute’ della banca, inducendo molti risparmiatori ad acquistare le azioni ad un prezzo non corrispondente al loro reale valore, impedendo inoltre agli stessi di disfarsene in tempo utile, prima che il valore delle azioni crollasse. Con il pronunciamento di ieri (venerdì per chi legge) sono state revocate le confische agli enti per un totale di circa 150 milioni di euro. L’esito del processo – prosegue la nota – è estremamente deludente per i risparmiatori, che confidavano di vedere riconosciute le proprie ragioni e di poter ottenere, tutti, i risarcimenti per le operazioni condotte dalla banca. Invece, oltre al danno, ora si aggiunge la beffa: i risparmiatori che avevano ottenuto dei risarcimenti a seguito della sentenza di primo grado dovranno restituire gli importi riconosciuti e pagare pro quota le spese del giudizio. La Federconsumatori, parte civile al processo, giudica insolita questa decisione, così distante da quella assunta in primo grado. In questo modo il punto di vista dei risparmiatori torna in secondo piano, relegandoli ad un’inesorabile condanna alla disparità informativa e all’impossibilità di valutare il reale rischio delle proprie operazioni finanziarie”.