Mutui mai così convenienti, tasso medio scende all’1,97%
La politica monetaria ultraespansiva della Bce continua a dare i suoi frutti sul mercato del credito con tassi sui prestiti ai nuovi minimi storici. I dati Abi relativi al mese di settembre vedono il tasso medio sul totale dei prestiti scendere al 2,76%, nuovo minimo storico. Si confronta con il 2,78% il mese precedente e il 6,18% prima della crisi, a fine 2007.
Dal rapporto mensile dell’Abi emerge anche il nuovo minimo assoluto del tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni all’1,97% dal 2,11% ad agosto. Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,68%, era 1,60% il mese precedente (5,48% a fine 2007).
Giù le sofferenze nette
Il rapporto Abi conferma anche il trend di calo l’ammontare delle sofferenze nette in capo alle banche italiane. Ad agosto le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) sono scese collocandosi a 65,3 miliardi di euro, pari al valore più basso da marzo 2013, in riduzione sia rispetto ai 66 miliardi del mese precedente. A fine 2016 risultavano pari a 86,8 miliardi. E’ quanto emerge dal rapporto mensile dell’Abi. In particolare, la riduzione è di quasi 24 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 3,83% ad agosto 2017 dal 4,89% a fine 2016.
Secondo le stime Abi, basate su dati ufficiali di Banca d’Italia, ad agosto lo stock di crediti deteriorati, al netto delle rettifiche, sarebbe pari a 145 miliardi di euro, in riduzione di 28 miliardi (-16,4%) rispetto alla fine del 2016 e di 52 miliardi (-26,4%) rispetto alla metà del 2015.
“La significativa accelerazione della discesa dell’Npl ratio – si legge nell’approfondimento del rapporto Abi di ottobre – è attribuibile principalmente ad un marcato incremento delle operazioni di cessione degli Npl”. Nel corso della prima metà di quest’anno i volumi di Npl ceduti al di fuori del perimetro bancario ammontano a circa 50 miliardi di euro, circa tre volte più di quanto realizzato nel corso dell’intero 2016. Il dato non tiene conto di ingenti operazioni annunciate ma ancora in fase di realizzazione.
Nel corso dei primi 8 mesi del 2017, prosegue l’Abi, si è notevolmente rafforzato il processo di miglioramento della qualità dell’attivo avviatosi nel corso della seconda metà del 2016. Il rapporto Abi sottolinea come la riduzione in corso del Npl ratio è destinata a continuare e a rafforzarsi nei prossimi anni. Secondo i dati Eba il differenziale nell’Npl ratio netto dei gruppi bancari italiani rispetto ai concorrenti europei è sceso da circa 7 punti percentuali a meno di 4 punti tra fine 2015 e giugno di quest’anno.