Negozi, stop aperture domenicali: ddl rinviato. Consumatori: “Governo si documenti”
“In tutti i principali paesi dell’Unione Europea non è in vigore il sistema di liberalizzazioni selvagge messo in campo da Monti”. Così si legge sul blog del Movimento Cinque stelle in merito all’ultima proposta lanciata dal capo politico Luigi Di Maio di fermare le aperture domenicali di negozi e centro commerciali.
La proposta dei Cinque Stelle
Una proposta che ha da subito aizzato la polemica e che i Cinque stelle tentano di calmare con un articolo sul loro blog in cui spiegano i motivi della proposta. ”Fare la spesa la domenica è una comodità per molte famiglie” – si legge – “Allo stesso tempo, vogliamo evitare che chi lavora nel commercio sia obbligato a lavorare ogni domenica e ogni festività, distruggendo la propria vita famigliare e sociale. Ci sembra una questione di buon senso edi qualità della vita, per tutti”. E a fondamento della loro proposta i Cinque Stelle espongono l‘attuale situazione nel resto d’Europa.
- Austria: la domenica e nei festivi i negozi sono chiusi
- Belgio: la domenica e nei festivi gli esercizi commerciali sono chiusi con la possibilità di scegliere la chiusura infrasettimanale. Sono previste aperture straordinarie solo nelle zone turistiche
- Francia: tutti i negozi sono chiusi, ad accezione di quelli alimentari aperti fino alle 13. Previste estensioni in alcune zone turistiche
- Germania: tutti i negozi (ad esclusione di quelli nelle stazioni, aeroporti e in luoghi turistici) sono chiusi la domenica e nei giorni festivi. Ogni Land può scegliere 6 domeniche l’anno in cui tenere aperto.
Paesi Bassi: tutti gli esercizi commerciali sono chiusi la domenica e nei festivi con possibilità di deroga delle autorità locali in zone turistiche - Spagna: la chiusura domenicale e nei festivi è regolamentata in maniera autonoma dalle Regioni. A titolo esemplificativo: nei Paesi Baschi i negozi sono sempre chiusi la domenica, mentre sono sempre aperti a Madrid ad esclusione di Capodanno, Natale, Epifania e 1 Maggio. A Barcellona invece i negozi possono tenere aperto solo 10 domeniche l’anno, più 5 nella zona turistica. Sono escluse dai vincoli 14 zone di ‘grande affluenza turistica’.
Unione Nazionale Consumatori accusa
Immediata la replica dell’Unione Nazionale Consumatori che denuncia la flasità di quanto scritto sul blog. “E’ falso!” afferma il presidente Massimiliano Dona che continua – “Come attesta uno studio dell’Istituto Bruno Leoni, in 16 dei 28 Stati membri dell’Unione europea non è presente alcuna limitazione di orario o apertura domenicale”. “Sul blog” – continua l’associazione – “ citano solo 6 Paesi Ue e si dimenticano degli altri 22. Bulgaria, Croazia, Finlandia Ungheria, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia non hanno alcuna limitazione, salvo, alcuni, dei limiti di orario per la vendita degli alcolici. Altri, come la Danimarca, prevedono la chiusura entro le 15 nelle festività come Natale e Capodanno”. Con l’occasione Dona commenta anche l’ultima proposta lanciata dal governo, ossia introdurre un meccanismo di turnazione per le aperture domenicali dei negozi, lasciando aperto il 25% dei negozi. “Oltre ad essere assurda, è improponibile” afferma.
“Ci piacerebbe sapere, infatti, con quale criterio si farebbe la turnazione, dato che non tutte le domeniche sono uguali in termini di vendite. Restare aperti la domenica prima di Pasqua o di Natale è ben diverso dal restare aperti in una qualunque altra domenica. Che si fa, si estrae a sorte il fortunato? ” prosegue Dona. Intanto l’esame di ddl sulle chiusure domenicali degli esercizi commerciali è stato rinviato alla prossima settimana. “Bene, speriamo che questa settimana consenta agli onorevoli di documentarsi meglio” conclude ironicamente Dona.