Nomisma: italiani verso Fase 2, necessaria più chiarezza su strategie uscita e misure da adottare
E’ trascorso un mese dal lockdown nazionale e gli italiani provano a guardare alla cosiddetta fase 2. Cominciano piano piano a pensare come potrebbe essere l’uscita dalla quarantena. E nella situazione di forte emergenza in corso per l’87% degli italiani i medici sono i lavoratori più coraggiosi, con gli infermieri e gli operatori socio-sanitari (che ottengono l’86% dei riconoscimenti). Importante anche il ruolo degli addetti della grande distribuzione (63% degli italiani riconosce grande coraggio a questa professione, oltre che un ruolo fondamentale a sostegno della quotidianità) e a chi ogni giorno lavora sul “campo” (56%, tra cui farmacisti, corrieri, rider, bancari, addetti delle filiere delle attività essenziali). Questi i risultati che emergono dall’Osservatorio “Lockdown: come e perché sta cambiando le nostre vite” curata da Nomisma in collaborazione con Crif.
Nella sua ultima indagine l’istituto bolognese in collaborazione con Crif è andato più a fondo, provando a intercettare quali sono i desideri e le aspettative degli italiani per la fase 2. In cima ai desideri c’è la fine dell’emergenza sanitaria e il bisogno di tornare alla normalità. E ben il 71% a avrebbe voluto trovare il vaccino contro il Coronavirus, mentre il 39% avrebbe scelto di festeggiare con amici e parenti. A muovere i sogni del 32% degli italiani è poi la voglia di un posto di lavoro certo, non manca chi vorrebbe avrebbe voluto trovare un biglietto per un bel viaggio (31%), una casa più grande (11%), delle mascherine con filtro ffp3 (9%).
Gli italiani sognano la normalità, ma non sono tranquilli all’idea di tornare a uscire. Tornare alla normalità, come spesso si sente dire nell’ultimo periodo, non è un passaggio semplice. La possibilità di svolgere attività non essenziali non rassicura ancora i cittadini: il 52% afferma che il 4 maggio non uscirà volentieri da casa. La maggiore preoccupazione è racchiusa nell’eventualità di frequentare luoghi chiusi in cui possono crearsi assembramenti, opzione indicata dal 47% degli italiani. In questo contesto l’idea di prendere i mezzi pubblici spaventa il 41% della popolazione, mentre il 39% ha paura di avere contatti ravvicinati (a meno di un metro) con altre persone. Solo l’8% è totalmente privo di timori riguardo le prime uscite post-lockdown.
Le richieste al Governo
Le richieste degli italiani ‘inviate’ al governo prevedono innanzitutto la garanzia di una ripartenza sicura e senza rischi di ricadute, nonché maggior chiarezza sulla exit strategy. In particolare, nella gestione dell’emergenza sanitaria ed economica l’86% degli italiani reputa importante prevedere la distribuzione di guanti e mascherine a tutta la popolazione. Ben il 81% si è detto favorevole all’estensione dei tamponi effettuati “a tappeto” e alla conseguente creazione di una “patente dell’immunità” che permetta la libera circolazione ai soggetti risultati immuni al Coronavirus. Il 35% vuole indicazioni certe sui tempi con cui ripartiranno le attività economiche, mentre per 4 italiani su 10 il Governo dovrebbe comunicare meglio e più chiaramente le strategie di uscita che verranno adottate. Un ulteriore 19% vuole conoscere la data di fine quarantena.
Ma quali sono le misure che il Governo dovrebbe adottare per garantire che l’uscita dalla quarantena avvenga in sicurezza? Per il 58% degli italiani la risposta sta nell’utilizzo da parte dei cittadini di protezioni – come guanti e mascherine – sia sul luogo di lavoro che in tutti i luoghi pubblici. Oltre il 50% chiede il ricorso a nuovi protocolli di sicurezza da adottare in qualsiasi luogo pubblico, mentre il 48% degli italiani si sentirebbe sicuro se venissero mantenute le norme di distanziamento sociale per tutto il periodo di uscita dal lockdown e comunque fino a che non sia disponibile un vaccino.