Nuovo warning di TIM sui conti 2021, tempi più lunghi su governance e offerta KKR
Non c’è pace in casa TIM. Mentre si prospettano tempi più lunghi per la risposta a KKR, ieri sera è arrivato il terzo warning sui conti 2021. La maggiore tlc italiana ha rivisto al ribasso le previsioni gestionali dell’esercizio 2021. In particolare l’ebitda after lease organico della Business Unit Domestic è stimato in diminuzione (“low teens decrease”) rispetto al 2020, con un peggioramento rispetto alla precedente previsione comunicata ad ottobre (“high single-digit decrease”), imputabile principalmente a minori ricavi della telefonia fissa, in parte connessi all’andamento dell’accordo con DAZN per la distribuzione della Serie A TIM.
“Eventuali accantonamenti non ricorrenti saranno determinati sulla base degli esiti della rinegoziazione in corso dell’accordo con DAZN e saranno valutati in sede di bilancio 2021”, precisa la nota della maggiore tlc italiana.
La crescita della Business Unit Brasile dovrebbe permettere all’EBITDA AL consolidato organico di gruppo 2021 a superare i 5,4 miliardi di euro. L’andamento dei ricavi organici di Gruppo è confermato in calo (“low single-digit”, come già precedentemente comunicato) e l’indebitamento finanziario netto consolidato rettificato AL è atteso a circa 17,6 miliardi di euro dopo il pagamento di licenze per 435 milioni di euro, di cui 140 milioni di euro a seguito dell’aggiudicazione delle frequenze 5G in Brasile.
TIM precisa che il piano 2022-2024, in arrivo a febbraio in concomitanza con l’approvazione del conti 2021, terrà conto “dell’atteso consolidamento degli asset di telefonia mobile di Oi in Brasile e delle azioni di riorganizzazione aziendale necessarie ad affrontare un contesto competitivo che rimane sfidante”.
Difficoltà rendono più probabile un sì a offerta KKR
Gli analisti si aspettano che tali difficoltà interne possano influire anche sulle valutazioni inerenti l’offerta di KKR. “La revisione è molto pesante, da verificare quanto mitigabile sul 2022-23 con una revisione del contratto DaZN, anche se il comunicato segnala un peggioramento anche nei ricavi fissi ex DaZN (probabilmente più strutturale)”, commneta stamattina Equita SIM: ” In attesa di maggiore granularità sulle dinamiche sottostanti questi target, con questi numeri ci sembra difficile per il CdA non considerare con grande attenzione l’offerta KKR”, aggiunge la sim milanese.
Tempi lunghi
Intanto, sul fronte legato al cambio alla guida del gruppo, Il Sole 24 Ore indica che dal cda di domani non ci saranno novità e non ci saranno le dimissioni di Gubitosi e la nomina di un nuovo CEO, anche se Vivendi potrebbe chiedere il rinnovo del CdA. Inoltre, non dovrebbero essere prese decisioni in merito alla due diligence richiesta da KKR fino all’approvazione del nuovo piano industriale nel 2022.