Padoan risponde a lettera Ue: obiettivi in linea Patto stabilità e crescita, da riforme effetto Pil attorno 3%
“Riteniamo che gli obiettivi siano in linea con i requisiti del Patto di stabilità e crescita e riflettano la strategia del governo di riduzione del deficit e del debito sostenendo allo stesso tempo la ripresa economica in atto. Confidiamo che la commissione ne terrà conto nel suo giudizio”.Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan risponde alla richiesta di chiarimenti pervenuta lo scorso venerdì da Bruxelles, in cui l’Unione europea ha citato il rischio di una “deviazione significativa” di 1,7 miliardi di euro.
Nella lettera, Padoan lo scrive chiaramente:
“Quanto al rischio di deviazione nel 2017 e nel 2018, il Governo ha agito in maniera pienamente rispettosa delle Raccomandazioni della Commissione, che hanno portato ad una correzione strutturale aggiuntiva dello 0,2% varato all’inizio dell’anno in corso”.
Praticamente, l’attuale percorso di aggiustamento è coerente con la raccomandazione sull’Italia di “tenere conto della necessità di rafforzare la ripresa in corso'”.
Viene posto anche l’accento sulla spesa per la gestione della frontiera meridionale dell’UE e la relativa accoglienza dei migranti di cui l’Italia si fa carico: una spesa che pesa per lo 0,25% del PIL”.
In più, Padoan tende a far notare che le riforme varate dall’Italia negli ultimi anni, a partire da quella della pubblica amministrazione fino ad arrivare alla legge sulla concorrenza, “se pienamente implementate”, potranno avere un effetto cumulato sul Pil intorno al “3% nei prossimi cinque anni”.
Il Ministro, spiega il Tesoro, “sottolinea la convinzione del Governo italiano secondo cui il consolidamento di bilancio dovrebbe essere il frutto di un equilibrio tra il miglioramento della sostenibilità del debito e il supporto alla crescita economica in corso”.