Pagamenti elettronici: in accelerazione in Italia nel 2018, da piano Conte attesa ulteriore spinta
Il premier Giuseppe Conte prova a imprimere una svolta forte nel mondo dei pagamenti digitali, con il chiaro intento di portare avanti la battaglia contro l’evasione. Lo fa confermando la volontà del nuovo esecutivo giallo-rosso di dare incentivi a chi utilizza i pagamenti elettronici. E’ da New York che il presidente del consiglio annuncia il piano che potrebbe prevedere anche l’attuazione di quella che viene chiamata ‘lotteria degli scontrini’. Insomma, un patto per “pagare tutti per pagare meno” (approfondisci la notizia).
La proposta di Conte prenderebbe così di mira il sistema fiscale di un Paese in cui il contante è ancora la prima opzione di pagamento per molte persone. “Incentivare l’utilizzo della moneta elettronica è prioritario, proporre dei bonus fiscali per premiare le persone che scelgono gli e-payments ci sembra un provvedimento innovativo, che non penalizza attraverso nuove tasse, ma gratifica i cittadini e sostiene quel cambiamento culturale necessario per combattere l’economia sommersa”. Questo il commento di Francesco Luongo, presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con, dopo l’intervento del premier Conte circa il piano del nuovo Governo per ridurre la pressione fiscale.
E mentre si attendono dettagli più precisi su come verrà articolato questo piano, l’iniziativa di Conte e del suo esecutivo arriva in un momento positivo per il settore dei pagamenti elettronici in Italia. Che il settore sia in crescita lo dicono gli ultimi dati dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif, secondo cui nel 2018, in Italia, il numero di pagamenti al dettaglio effettuati con strumenti diversi dal contante è cresciuto del 6,8%. A tale dinamica corrisponde un aumento dei volumi complessivi del +4,7%. Sempre l’anno scorso si è registrato un record di importi transati con carte di credito oltre quota 80 miliardi di euro. Nonostante tutto però l’Italia si pone ancora ben al di sotto della media Ue per utilizzo delle carte di credito, come emerge dal rapporto tra il valore delle transazioni effettuate con carte di pagamento e il Pil: il Belpaese si classifica nelle ultime posizioni (24esimo posto) su 28 paesi europei.
Tra i trend evidenziati dall’osservatorio la riduzione dell’importo medio transato annuo che si attesta a 1.418 euro rispetto ai 1.501 euro del 2017 (-5.5%), con un utilizzo più diffuso anche per acquisti di medio-basso valore. Andando più nel dettaglio dell’analisi, Nel 2018 il numero di carte di credito attive in circolazione in Italia è stato di circa 15 milioni di unità contro i 56,3 milioni di carte di debito. E la maggior parte delle carte in circolazione è di tipo familiare o personale e solo l’8,2% aziendale.
Quanto all’analisi della domanda di carte di credito realizzata all’interno dell’Osservatorio Assofin-Nomisma CRIF-Ipsos emerge per il 2019 un quadro dinamico e in evoluzione. Pur a fronte di una stabilità nella diffusione delle carte di credito e di debito presso i decisori finanziari in età 18-74 anni, prosegue il trend di diffusione tra i giovani (18-24 anni) avviato negli ultimi anni. Si registrano, inoltre, interessanti cambiamenti che evidenziano una maggiore familiarità e ingresso della carta nelle abitudini di spesa del mercato.