Patrimonio immobiliare pubblico: con riqualificazione energetica ‘effetto moltiplicativo’ su Pil, riduzione CO2
Nuovi posti di lavoro, taglio delle emissioni di CO2 nonchè rivalutazione del valore degli immobili e risparmi energetici vari sono alcuni dei risultati economici, sociali e ambientali conseguibili attraverso interventi di riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare pubblico non residenziale italiano. A indicarli uno studio di Nomisma per Rekeep che approfondisce gli importanti risultati che potrebbero essere conseguiti dal nostro Paese attraverso interventi di riqualificazione energetica e sismica in particolare di uffici comunali e scuole territoriali.
Uno studio che si propone come un Green New Deal per il patrimonio immobiliare pubblico italiano che, di fronte alle sfide attuali del nostro Paese, amplificate dal COVID-19, costituisce una proposta efficace e sostenibile per dare all’Italia una solida prospettiva di crescita.
Ristrutturare uffici comunali e scuole: ecco cosa comporterebbe
Ma quanto servirebbe per questi interventi? L’investimento stimato dalla ricerca è pari a circa 39 miliardi di euro da investire su un orizzonte pluriennale. Si tratta di impegno di spesa sicuramente ingente ma in grado di generare importanti effetti positivi dal punto di vista economico, ambientale e sociale attuando così un’efficace strategia “anti-virus”. Da un punto di vista economico, l’analisi di Nomisma evidenzia come una tale immissione di liquidità avrebbe un effetto moltiplicativo sul PIL pari a 3,6 volte la somma investita: i 39 miliardi di euro impiegati per la riqualificazione del patrimonio porterebbero generare effetti diretti e indiretti pari a 91,7 miliardi di euro di produzione, nonché 50,1 miliardi di indotto, per un impatto complessivo quantificabile in 141,8 miliardi di euro.
In una situazione complessa quale quella attuale, il progetto sarebbe in grado di creare 380 mila nuovi posti di lavoro nei settori destinatari degli interventi e 490 mila negli altri settori, per un numero complessivo di 870 mila nuovi occupati. A questi benefici si aggiunge una rivalutazione di valore fino a oltre il 30% e risparmi energetici generati dagli interventi di riqualificazione sarebbero quantificabili in 450 milioni di euro all’anno.