Pensionati: il 35% riceve un assegno inferiore ai 1.000 euro, penalizzate soprattutto le donne
Si conferma la forte disuguaglianza di reddito tra i pensionati in Italia, con il 42,3% della spesa che va al quinto più ricco e un gap marcato a svantaggio delle donne. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, infatti, il 12,1% dei pensionati percepisce un reddito fino a 499 euro al mese mentre il 23,1% da 500 a 999 euro. Il 35,2% dei pensionati riceve quindi un assegno mensile inferiore a 1.000 euro. Un dato che, sommato al fatto che l’8,3% prende oltre 3.000 euro, dimostra come la disuguaglianza sia un problema irrisolto. Soprattutto per le donne.
Le donne percepiscono in media il 36% in meno
In media, l’importo di una pensione di una donna è più basso rispetto a quello riservato agli uomini per lo stesso tipo di pensione. In particolare, per le pensioni di vecchiaia le donne percepiscono in media 7.783 euro annui in meno degli uomini, vale a dire un -36,1%, per effetto del divario retributivo. Lo svantaggio femminile deriva infatti dalla minore partecipazione al mercato del lavoro, dal differenziale salariale, dalla presenza di carriere contributive più brevi e frammentate.
Continua a diminuire il rapporto tra pensionati e lavoratori
Nel 2019, sono poco meno di 23 milioni i trattamenti pensionistici erogati a 16 milioni di beneficiari, per una spesa pensionistica complessiva che raggiunge i 301 miliardi di euro (+2,5% rispetto all’anno precedente). Gran parte della spesa (273 miliardi, 90,6% del totale, 15% del Pil) è destinata alle pensioni (invalidità, vecchiaia e superstiti). Tra queste, più di due terzi (67,4%) sono pensioni di vecchiaia e anzianità che assorbono il 79,2% della spesa previdenziale. Il sistema di trasferimenti pensionistici impegna ulteriori 24 miliardi (8% della spesa complessiva) a favore di 4,4 milioni di beneficiari ai quali eroga prestazioni di tipo assistenziale, che comprendono le pensioni agli invalidi civili, ai non udenti civili e ai non vedenti civili, le indennità di accompagnamento, di frequenza e di comunicazione, le pensioni e gli assegni sociali e le pensioni di guerra. Si tratta di prestazioni erogate a favore di persone in condizioni di disagio per motivi economici e/o fisici il cui finanziamento è indipendente dal versamento di contributi. Il rapporto tra numero di pensionati e occupati è di 686 beneficiari ogni 1.000 lavoratori (era 757 nel 2000, primo anno della serie storica analizzata).