Pensione integrativa: adesione in Italia tra le più basse dell’Ocse, il 75% dei giovani sa poco o niente
Sebbene la maggior parte degli italiani sia cosciente del fatto che la pensione futura dello Stato non sarà sufficiente a coprire i propri bisogni, l’adesione alle soluzioni pensionistiche complementari sono tra le più basse tra i Paesi Ocse. La ragione starebbe nella scarsa conoscenza e comprensione di questi strumenti integrativi, soprattutto da parte dei giovani, ossia proprio la categoria più a rischio. Lo rivela la ricerca “La Ri-Evoluzione delle Pensioni: Rapporto sullo Stato dell’Arte delle Pensioni Italiane”, condotta da State Street Global Advisors in collaborazione con Prometeia.
L’Italia offre uno dei sistemi di welfare più generosi al mondo, ma…
In Italia il lavoratore medio con una carriera completa si può aspettare di ricevere, al momento della pensione, un reddito superiore all’80% del proprio stipendio. Tuttavia, si tratta anche di un sistema considerato tra i meno sostenibili al mondo, a causa di fattori demografici sfavorevoli come il rapido invecchiamento della popolazione e il declino del tasso di occupazione dei lavoratori “più anziani”. La situazione è diventata palese negli ultimi anni con l’introduzione di riforme volte a ridurre la generosità del sistema pensionistico statale. Ad esempio, l’età pensionabile è stata incrementata e questa tendenza è destinata a continuare negli anni a venire.
Malgrado la riduzione del welfare, le somme investite in fondi pensione e pensioni integrative da parte degli italiani rimangono contenute e rappresentano appena il 9,6% del Pil, uno dei più bassi tra i Paesi dell’Ocse.
Perché in Italia si investe poco nella pensione integrativa
Sebbene l’81% degli interpellati ritenga che la pensione versata dallo Stato non sarà soddisfacente in futuro, i livelli di investimento nelle soluzioni pensionistiche complementari rimangono limitati a causa di una diffusa incomprensione delle stesse: il 70% delle famiglie pensa di non avere informazioni sufficienti sulle pensioni integrative e addirittura il 75% degli under-35 italiani, la categoria più a rischio per le pensioni future, afferma di avere nozioni limitate o inesistenti sul tema. Non solo. A questa mancanza si affianca anche la questione dei costi. Dalla ricerca emerge infatti che esiste la concezione errata che i prodotti pensionistici siano troppo cari: il 47% degli interpellati ne ha parlato come elemento chiave nel valutare la scelta di aderire ad una pensione integrativa.