Pensioni, altolà di Bankitalia e Corte Conti sull’età: debito Italia riduce margini per interventi
Sulle pensioni “è importante non tornare indietro. Mantenere, preservare e difendere l’equilibrio ottenuto con le riforme pensionistiche del passato è una priorità assoluta“. Ciò “non vuol dire che non vi possano essere aggiustamenti su singoli casi: l’importante è mantenere la sostenibilità dell’intero sistema”. Parola del vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini che, nel corso di un’audizione sulla Legge di Bilancio, al Senato, ha affermato che non bisogna fare passi indietro nell’età.
L’attuale sistema, ha sottolineato Signorini, è un elemento “chiave, che contribuisce nel lungo periodo a mettere le finanze pubbliche italiane in una luce migliore che si potrebbe avere guardando alla sola dimensione debito”. La “sostenibilità” dei conti, ha continuato, è un obiettivo che deve essere insomma assicurato.
E “nel lungo periodo la sostenibilità delle finanze pubbliche poggia in larga misura sulle riforme pensionistiche introdotte in passato, che assicurano una dinamica della spesa gestibile nonostante l’invecchiamento della popolazione”.
In ogni caso gli interessi che l’Italia paga sul debito “pesano sull’economia in maniera notevole e riducono i margini” per interventi di politica economica: dunque, nel caso specifico, per ritocchi sull’età pensionabile.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Corte dei Conti, con il presidente Arturo Martucci di Scarfizzi che ha affermato che è fondamentale tutelare “gli equilibri di fondo della finanza pubblica” e limitare la platea dei destinatari dei possibili interventi solo “alle situazioni di effettivo disagio”.
Altolà dunque di Bankitalia e Corte dei Conti, nel giorno in cui il governo e i sindacati affrontano di nuovo la questione dell’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita.
L’esecutivo discuterà in particolare della possibilità di esentare dall’automatismo che è stato introdotto con la riforma Fornero i lavoratori che svolgono mansioni “gravose” e “usuranti”. Si attende a tal proposito da Palazzo Chigi la formulazione di una proposta da cui si evincerà quali devono essere i requisiti per potere accedere alla categoria dei lavori usuranti.
Per ora non si intravedono soluzioni su un eventuale rinvio dell’aumento dell’età pensionabile che, stando alla riforma Fornero, salirà a 67 anni a partire dal 2019, fatte salve appunto alcune eccezioni, che Bankitalia e la Corte dei Conti riconoscono, purché si tenga presente la questione del debito pubblico.
Il messaggio della Corte dei Conti è inoltre chiaro nell’opposizione a qualsiasi iniziativa di stile propagandistico che modifichi l’assetto della Legge di Bilancio, in vista delle elezioni politiche imminenti in Italia.
“Appare necessario mantere ferma la dimensione assoluta delle misure proposte” nella manovra. “Una scelta importante alla vigilia di un anno che si presenta molto impegnativo anche per le rilevanti scadenze istituzionali”, e “anche in considerazione del limitato ventaglio delle possibili ulteriori coperture”.
Infine, sul taglio del cuneo fiscale, Signorini di Bankitalia afferma durante l’audizione che “meglio sarebbe, potendo, ridurre il cuneo fiscale per tutti”.
Detto questo, “date le risorse limitate, appare ragionevole la scelta di sostenere prioritariamente le prospettive occupazionali dei più giovani, date le difficoltà, evidenti nei dati sull’occupazione, del passaggio dalla scuola a un lavoro stabile”.