Pensioni: Gentiloni gela i sindacati su blocco adeguamento età dal 2019
Poche aperture sul fronte pensioni da parte del governo. In occasione della presentazione della nota di aggiornamento del DEF il premier Paolo Gentiloni ha escluso operazioni generalizzate nella prossima manovra. Un non molto velato riferimento al pressing da parte dei sindacati per bloccare l’adeguamento all’aspettativa di vita, con età pensionabile che salirebbe a 67 anni a partire da gennaio 2019.
Oltre a quanto detto da Gentiloni nella conferenza stampa di sabato, la nota di aggiornamento del Def mostra una chiara linea di demarcazione tra miglioramento delle prospettive economiche – con Pil visto in crescita dell’1,5% annuo nel triennio 2017/2019 – e necessità di proseguire la via delle riforme mantenendo un atteggiamento prudente. A cominciare dal contenimento dei conti pubblici con debito atteso in progressiva diminuzione rispetto ai picchi toccati nei mesi scorsi. La sfida, rimarca oggi un articolo del Messaggero riportando dei passaggi del Def, è collegata alla questione demografica perchè la popolazione italiana è invecchiata, le nascite e il tasso di fecondità sono in calo. Un allarme su questo fronte era già contenuto nel recente Rapporto della Ragioneria generale dello Stato sulle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico. L’aggiornamento degli scenari demografici ed economici a livello europeo evidenziano rischi di salita della spesa pensionistica nei prossimi due decenni.
Come più volte ribadito da tutti gli esponenti del governo, la manovra 2018 che vedrà la luce nelle prossime settimane sarà incentrata sui giovani e pertanto lo spazio per convogliare risorse volte a nuovi correttivi della legge Fornero appare minimo. Spazio per il potenziamento dell’Ape sociale, rimarca il quotidiano romano, ma l’aggiornamento della pensione di vecchiaia a 67 anni dal 2019 sembra cosa fatta se i dati definitivi Istat confermeranno le stime demografiche del marzo scorso.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nei giorni scorsi avevo comunque rimandato a dopo l’approvazione del Def un confronto con i sindacati relativamente al documento unitario presentato dalle principali sigle sindacali per chiedere un intervento sulla previdenza e “superare le attuali rigidità e favorire il turn over generazionale per rendere più equo l’attuale sistema previdenziale”.