Pensioni: l’Ape sociale scatterà prima per le donne madri, sconto di sei mesi per figlio
Le donne lavoratrici con figli potranno accedere all’Ape sociale prima degli uomini, con uno sconto contributivo che potrà andare da sei mesi a un massimo di due anni. E’ questa l’ultima proposta avanzata ieri dal governo nell’incontro con i sindacati dedicato al tema delle pensioni, per tentare di rendere più accessibile l’anticipo pensionistico alle donne.
In altre parole, le donne potranno sfruttare di un bonus di sei mesi per figlio (fino a un massimo di due anni, vale a dire quattro figli) sugli anni di contributi necessari per accedere all’Ape sociale. Rimarrebbero valide le altre condizioni richieste per l’anticipo pensionistico e quindi: disoccupate, disabili o impegnate nella cura e assistenza di parenti invalidi, oppure lavoratrici che svolgono mansioni considerate pesanti. Fermo anche il requisito minimo di età fissato a 63 anni. A cambiare sarebbe quindi il requisito contributivo che da 30 anni potrà scendere fino a un massimo di 28 anni nei primi casi, e da 36 a 34 anni per chi è impegnata in attività gravose.
L’intervento potrebbe essere inserito nella prossima manovra, al fine di rendere più accessibile l’anticipo pensionistico anche alle donne. Finora infatti si sarebbe verificato uno squilibrio nelle richieste con una netta prevalenza degli uomini. L’obiettivo sarebbe quello di portare le domande per l’Ape da parte delle donne dall’attuale 29% al 40%. Secondo i calcoli del governo, questa misura permetterà di estendere l’anticipo pensionistico a 4.000 lavoratrici in più.
La proposta così formulata non soddisfa però i sindacati che avevano invece richiesto un bonus slegato dal meccanismo dell’Ape sociale e usufruibile da tutte le persone (quindi anche uomini) che curano e assistono bambini o genitori con invalidità. I sindacati intendono presentare una controproposta più dettagliata al prossimo incontro con il governo, fissato per mercoledì 13 settembre, che verrà valutata dal ministero del Lavoro. Nessun confronto sembra invece possibile per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile che scatterà a partire dal 2019.
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