Pensioni: le donne prendono il 37% in meno, a rischio i lavoratori atipici e gli autonomi
Nonostante l’elevata spesa pensionistica, l’Italia non riesce a garantire un reddito adeguato contro la povertà in età avanzata. Soprattutto per le donne e i lavoratori atipici e autonomi. E’ ciò che emerge dalla relazione del 2018 sull’adeguatezza delle pensioni in Europa, che riconosce l’impegno profuso dagli Stati membri per garantire pensioni adeguate, ma allo stesso tempo esorta a intervenire ancora.
Attualmente i cittadini europei anziani a rischio di povertà o di esclusione sociale sono 1,9 milioni in meno rispetto a dieci anni fa, mentre il numero di lavoratori anziani occupati è aumentato di 4,1 milioni nei soli ultimi tre anni. Nonostante questi miglioramenti nella situazione dei pensionati europei, non è il momento di autocompiacersi. Secondo quanto indicato nella relazione, attualmente nell’Ue circa 17,3 milioni di persone in età avanzata (superiore ai 65 anni), vale a dire il 18,2%, continuano ad essere a rischio di povertà o di esclusione sociale. Tale cifra è rimasta pressoché invariata dal 2013.
Persistono inoltre differenze notevoli tra i vari paesi e tra i gruppi di popolazione. Per citare un esempio, le pensioni percepite dalle donne sono ancora del 37% inferiori a quelle degli uomini a causa di retribuzioni più basse e di una vita lavorativa più breve, dovuta alla loro responsabilità di assistenza. Analogamente, le persone impiegate in forme di occupazione atipiche o i lavoratori autonomi incontrano spesso condizioni meno favorevoli di accesso e costituzione dei diritti a pensione rispetto a quelle occupate in forme di lavoro standard.
Per quanto riguarda l’Italia, si rileva che “il sistema previdenziale svolge efficacemente la funzione di mantenimento del reddito, tuttavia la protezione contro la povertà è inadeguata e le condizioni di ammissibilità ristrette includono clausole regressive”. Il maggior rischio, secondo la ricerca, lo corrono chi ha carriere brevi e interrotte dovute a un mercato del lavoro flessibile in cui si hanno basse contribuzioni di lavoratori autonomi e atipici. Bruxelles sottolinea come la riforma delle pensioni del 2016 ha affrontato alcune di queste sfide ma resta ancora molto da fare. Tra i suggerimenti, quello di alzare l’età pensionabile: “Per garantire l’adeguatezza e la sostenibilità delle pensioni attuali e future, i sistemi pensionistici devono promuovere l’allungamento della vita lavorativa, anche alla luce della sempre maggiore aspettativa di vita”.