Petrolio, denuncia del Codacons: prezzi benzina troppo alti, speculazioni sui listini
Nonostante il prezzo del greggio sia ai minimi sui mercati internazionali, i prezzi dei carburanti alla pompa continuano a rimanere su livelli elevati. La denuncia arriva dal Codacons che chiama in causa le speculazioni petrolifere che danneggiano le tasche degli automobilisti.
In Italia il prezzo della benzina un anno fa era più basso di circa 5 centesimi e il nostro paese, insieme all’Olanda, era il Paese dell’Unione europea dove si sono registrati i prezzi dei carburanti per i veicoli più alti. In Europa l’Italia viene superata solo dalla Norvegia, dove la benzina costa 4 centesimi di più in media (1,68 euro nelle ultime settimane), mentre in Austria e Slovenia, la benzina costa 30 centesimi in meno. Sul caro dei prezzi della benzina in Italia è intervenuto il Codacons.
“In un mese il petrolio ha subito un tracollo del -30% e oggi è quotato poco sopra i 50 dollari al barile, contro i 67 dollari di fine ottobre – spiega il presidente Carlo Rienzi – A tale indebolimento delle quotazioni, però, non è corrisposto analogo calo dei prezzi alla pompa: rispetto ad un mese fa, i listini della benzina sono diminuiti solo del -3,5%, il gasolio appena del -2,2%”. “A fare le spese di tale situazione sono i consumatori, che pagano per i carburanti prezzi ancora troppo elevati – prosegue Rienzi – Riteniamo ci siano ampi margini per far scendere i listini alla pompa, e il mancato ribasso ai distributori è frutto delle solite speculazioni petrolifere che impattano in modo negativo sulle tasche delle famiglie. Per tale motivo, se non assisteremo nei prossimi giorni ad ulteriori riduzioni dei prezzi di benzina e gasolio, ci rivolgeremo alle Procure chiedendo di aprire indagini per il reato di aggiotaggio”.