Piattaforma Rousseau dice sì con 79%, tutto pronto per governo M5S-PD
Tutto pronto per la nascita ufficiale del governo M5S-PD. L’ultimo scoglio è stato superato: gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno detto sì all’esecutivo giallorosso M5S-PD.
Così l’Associazione Rousseau nel diffondere i risultati: “Dalle 9 alle 18 hanno espresso la propria preferenza 79.634 iscritti, su una base di aventi diritto che, alla mezzanotte del 2 settembre 2019, ha raggiunto il numero di 117.194 iscritti. I SI sono stati 63.146 (79,3%), i NO 16.488 (20,7%)”.
A questo punto, il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte potrebbe recarsi in mattinata al Quirinale per presentare la squadra dei ministri del suo governo e sciogliere la riserva.
Il nuovo governo giallorosso potrebbe giurare di conseguenza in serata o, più probabilmente, nella giornata di domani.
Una benedizione, oltre che dallo spread (che scende sotto 150 punti all’inizio della giornata di contrattazioni odierna) e dalla piattaforma Rousseau arriva anche da Massimo D’Alema. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex presidente del Consiglio, ex ministro degli Esteri ed ex segretario del Pd negli anni ’90:
“Si è imboccata una strada che era naturale fin dall’inizio. Il primo segnale importante è stato dato votando insieme la presidente della Commissione europea”.
Nel ripercorrere il post elezioni del 4 marzo, D’Alema ha detto che “il M5S, che aveva vinto le elezioni ma non era autosufficiente in Parlamento, aveva individuato nell’alleanza col Pd lo sbocco naturale di quell’impasse. Quella prospettiva si era arenata di fronte alla scelta sbagliata del Pd (dito puntato contro Matteo Renzi, praticamente), di chiamarsi fuori e di consentire, quindi, che si formasse una maggioranza parlamentare tra M5S e Lega. Quell’alleanza gialloverde era stata un ripiego; il ribaltone politico di cui molti parlano oggi, in realtà, era avvenuto allora. A causa della scelta del Pd, si è perso un anno e si è consentito che la destra diventasse molto più forte. Oggi le cose saranno forse più difficili e mi rendo conto che c’è voluto coraggio da parte del nuovo leader del Pd”.
Dal canto suo si è espresso così dalla sua pagina Facebook l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Quando cambia un Governo è sempre un giorno importante per le istituzioni. L’Italia cambia spesso governo, anche troppo spesso. Ma l’Italia non potrà mai cambiare il proprio DNA: siamo un popolo con tanti difetti, certo. Ma siamo anche un popolo ricco di valori, di sentimenti, di ideali. Sappiamo accogliere, sorridere, amare. Noi non siamo carichi d’odio come qualcuno ci ha voluto dipingere in questi 14 mesi. E l’Italia non deve scimmiottare altri paesi e ricette di popoli diversi: l’Italia deve fare l’Italia. L’Italia è bellezza, non odio. Sempre”.
Riguardo al toto-ministri, salgono intanto secondo alcune indiscrezioni le quotazioni di Roberto Gualtieri per il ministero dell’economia, così come quelle del leader del Movimento Luigi Di Maio alla Farnesina, dunque per la carica di ministro degli Esteri. E’ quanto emerge dal Corriere della Sera, nell’articolo “Sì di Rousseau, c’è il nuovo governo”.
Così il quotidiano:
“La piattaforma Rousseau ha dato il via libera. Con una maggioranza schiacciante del 79 per cento gli iscritti del Movimento Cinque Stelle hanno votato il sì al governo Conte-bis fondato sull’alleanza tra pentastellati e Partito democratico. Pronta la squadra di governo con Luigi Di Maio agli Esteri e Roberto Gualtieri all’Economia”.
Soddisfazione per la nascita del governo giallorosso dopo la votazione sulla piattaforma Rousseau è stata espressa dal leader del M5S Di Maio:
“Io credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che è unicum al mondo. Adesso si passa all’ultimo miglio, la squadra di governo che deve lavorare per migliorare la qualità della gente. Non sarà un governo di destra o di sinistra, ma un governo che deve fare le cose giuste”.
“In meno di un mese – ha continuato Di Maio – si è risolta una crisi di governo, attraverso un metodo diverso, non nelle segrete stanze, ma con un percorso che viene dal lavoro fatto in questi anni, mettendono in piedi un programma, poi chiedendo un confronto su quel programma al Pd”.
Ok ufficiale anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un Governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, università e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l’Italia”.