Piazza Affari scatta con lavoro Usa: regine Bper e Banco. Novità su ‘Fed pensiero’ a Jackson Hole
I mercati si ridestano con le buone indicazioni arrivate dal lavoro americano che ha accelerato a luglio, con un aumento dei psoti di lavoro migliore delle aspettative. Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione è calato più del previsto, dimostrando un ulteriore slancio dell’occupazione americana che resta ancora alle prese con le sfide in tema di assunzioni. Il tutto ha innescato anche la reazione positiva di Piazza Affari che è la migliore in Europa. A Milano, l’indice Ftse Mib ha rimesso nel mirino la soglia psicologica dei 26 mila punti. In questo momento l’indice guadagna oltre l’1% a quota 25.933 punti, trainato al rialzo dai bancari. Protagoniste assolute Bper e Banco Bpm che salgono rispettivamente dell’8% e del 6,7%. Entrambe reduci dalla recente comunicazione dei risultati del primo semestre dell’anno.
Come ogni primo venerdì del mese, alle 14:30 ora italiana, il dipartimento del lavoro Usa ha presentato i principali dati del mese di luglio. Nel dettaglio, le buste paga nei settori non agricoli, le cosiddette non-farm payrolls, sono aumentate di 943mila unità a luglio, in rialzo rispetto agli 938mila posti di lavoro di giugno (dato rivisto da +850 mila unità) contro +870mila del consensus Bloomberg. E cala più del previsto il tasso di disoccupazione che si è attestato al 5,4% contro il 5,9% della passata rilevazione. Il consensus Bloomberg indicava un dato pari al 5,7 per cento. A completare il quadro le indicazioni in arrivo sui salari medi orari che su base mensile hanno mostrato un rialzo dello 0,4% in linea con la passata rilevazione.
Come sottolineano da Bloomberg, queste cifre segnano un ulteriore passo verso l’obiettivo della Federal Reserve (Fed) di ulteriori progressi “sostanziali” nella ripresa del mercato del lavoro. Alcuni funzionari della banca centrale Usa, tra cui il presidente Jerome Powell e il governatore Lael Brainard, hanno indicato che per la ripresa del mercato del lavoro c’è ancora molta strada da fare prima che la Fed possa iniziare a ridurre gli acquisti di asset.
Aspettando Jackson Hole
Intanto la prossima settimana, arriverà un nuovo importante test a livello macro. Gli occhi degli investitori saranno, infatti, tutti puntati sull’inflazione statunitense di luglio attesa in lieve rallentamento ma comunque sopra il 5%, in uscita mercoledì 11 agosto. “Conferme di persistenti pressioni inflazionistiche tornerebbero a favorire il biglietto verde, ma affinché il dollaro possa avviare un recupero più duraturo è necessario che anche gli altri dati relativi alla crescita, soprattutto con riferimento al mercato del lavoro, confermino la solidità della ripresa in essere”, commentano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo nella ‘Forex Flash’ di oggi, rimarcando che per procedere verso il tapering la Fed vuole infatti osservare progressi significativi su entrambi i fronti.
Tra gli altri dati da seguire, segnalano gli esperti, in particolare la seconda stima del Pil del secondo trimestre (soprattutto perché la prima lettura aveva deluso) il 26 agosto, e gli ISM, manifatturiero e non, rispettivamente l’1 e il 3 settembre. Prima del FOMC del 22 settembre la Fed avrà comunque a disposizione anche l’employment report del 3 settembre e i nuovi dati di inflazione, il 14 settembre. Intanto, per seguire l’evolversi del pensiero della Fed saranno da tenere monitorati i vari discorsi in programma, con particolare attenzione agli interventi di Jackson Hole (26-28 agosto).