Piccoli negozi in difficoltà: -5% le vendite in 2 anni. Nuova botta da Pos e aperture domenicali
I consumi degli italiani tornano a salire a settembre, coinvolgendo pressoché tutte le categorie di beni. Tuttavia, il rimbalzo è più debole del previsto e per i piccoli negozi l’aumento delle vendite non si vede, anzi. Per gli esercenti di piccole dimensioni continua inesorabile la discesa a vantaggio dell’e-commerce e, in seconda battuta, dalla grande distribuzione. E ora l’obbligo del Pos rischia di essere un’ulteriore mazzata per un settore che sta attraversando una fase di trasformazione profonda e difficile.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, le vendite al dettaglio in Italia, che suggeriscono l’andamento dei consumi interni al paese, hanno segnato a settembre un aumento dello 0,7% rispetto al mese precedente, dopo che erano scese dello 0,5% ad agosto. In crescita sia le vendite dei beni alimentari (+0,5%) sia quelle dei beni non alimentari (+0,8%). Tuttavia, il rimbalzo è stato più debole del previsto. Gli analisti avevano stimato infatti un progresso dell’1,1%.
Emerge inoltre che la grande distribuzione continua a crescere, anche se in modo più contenuto rispetto ai mesi precedenti. Al contrario, per i negozi di piccole dimensioni si conferma l’andamento negativo già rilevato lo scorso mese. In due anni, il calo delle vendite per i piccoli commercianti è arrivato al 4,7% e se si confrontano i dati con i valori pre-crisi del settembre 2008, allora la situazione è anche peggio. Rispetto ad 11 anni fa, la flessione è del 15,9%. E’ invece il commercio elettronico a registrare l’incremento più significativo, con una crescita tendenziale pari al 26,3%. Si tratta del risultato più elevato degli ultimi due anni: occorre infatti risalire al mese di luglio 2017 per trovare un incremento maggiore (+28%).
Sul settore dei piccoli commercianti, già messo a dura prova, si stanno poi per abbattersi nuove problematiche. In primis l’obbligo del Pos. L’associazione di categoria Confesercenti ha sollevato il problema delle commissioni sui piccoli importi e chiesto una riduzione complessiva dei costi applicati da parte del sistema bancario. “Rimaniamo convinti che, a fronte dell’introduzione dell’obbligo di accettazione della moneta elettronica, sia necessario ottenere una riduzione complessiva delle commissioni da parte del sistema bancario”, ha ribadito ieri Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti.
L’associazione chiede un maggior confronto anche sul tema delle liberalizzazioni e aperture dei negozi. Secondo Confesercenti, il ‘sempre aperto’ ha inciso fortemente sul commercio, svantaggiando le piccole attività e contribuendo alla chiusura di decine di migliaia di negozi in questi anni. “La liberalizzazione avrebbe dovuto rilanciare i consumi e l’occupazione, ma non ha funzionato”, sostiene Confesercenti, commentando così l’annuncio di un intervento di revisione dell’attuale regime di deregulation del commercio, che permette ai negozi di essere aperti 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.