Pil Italia, Confcommercio avverte: si va verso recessione tecnica
Si allunga la lista di economisti e istituzioni che guardano alla crescita dell’economia italiana con ‘preoccupazione’. L’ultima è stata Confcommercio che, presentando la congiuntura per il mese di febbraio, avverte che si potrebbe andare verso una recessione tecnica.
In particolare, Confcommercio scrive: “Ancora una volta l’ottimismo della volontà non ha aiutato. La paventata recessione (tecnica) dell’economia italiana potrebbe essere certificata già nel primo quarto dell’anno in corso: il Pil mensile indica, infatti, in -0,4% e -0,6% le variazioni tendenziali di gennaio e febbraio, rispettivamente. Produzione industriale, consumi e occupazione puntano tutti, e coerentemente, al ribasso. Per il rimbalzo, insomma, bisogna attendere. Forse nel secondo trimestre, coronavirus permettendo“.
Si entra più nel dettaglio dei numeri. Considerando il permanere di una situazione di debolezza Confcommercio stima a febbraio una variazione congiunturale del Pil mensile del -0,1%, dato che porterebbe ad una decrescita di -0,6% rispetto allo stesso mese del 2018.
Al momento il quadro congiunturale resta caratterizzato da andamenti non favorevoli dei principali indicatori. A dicembre la produzione industriale è calata del 2,7% congiunturale, un dato che resta grave anche se si tiene conto di particolari effetti di calendario. Anche l’occupazione registra andamenti negativi, mostrando nello stesso mese una contrazione dello 0,3% su novembre ed una debole crescita (0,6%) nel confronto annuo.
Per quanto riguarda la fiducia dei consumatori a gennaio è risultata in crescita mentre è in calo quella delle imprese. Sul versante della domanda delle famiglie la situazione appare debole ed in peggioramento rispetto alle già modeste dinamiche dell’ultimo quarto del 2019.
L’anno non è partito all’insegna della crescita. A gennaio l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato un deterioramento della domanda delle famiglie, con un calo dello 0,4% su base congiunturale e una flessione dello 0,6% su base annua. In termini di media mobile a tre mesi prosegue la tendenza al ridimensionamento avviatasi nella parte finale del 2019. Per il capitolo inflazione, sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo a febbraio Confcommercio pronostica una diminuzione dello 0,1% in termini congiunturali. Nel confronto con lo stesso mese del 2019, i prezzi crescerebbero dello 0,4%, in diminuzione di due decimi di punto rispetto alla variazione registrata a gennaio.
Le stime di Scope. L’economia italiana è finita anche sotto la lente di Scope Ratings, che ha dato le stime per l’intero anno. L’agenzia di rating tedesca prevede ora per il 2020 un’espansione di appena +0,2%, rispetto al precedente tasso stimato pari a +0,6%. I downgrade aumentano, dopo la pubblicazione del pessimo dato sulla produzione industriale di dicembre, capitolato del 4,3% su base annua. Ciò che i tedeschi di Scope Ratings mettono in evidenza, oltre ai soliti problemi strutturali dell’Italia (anzi, proprio a causa di questi problemi strutturali) è il divario crescente tra la crescita economica italiana e quella dell’area euro.