Più oggetti per la casa e auto, meno smartphone: ecco cosa comprano di più gli italiani
Meno telefoni, più oggetti per rendere più comoda e bella la “dolce casa” ma anche a soddisfare le esigenze di mobilità, a due e quattro ruote. Questi i comportamenti di acquisto degli italiani fotografati dall’edizione numero 26 dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia da cui emerge che se le famiglie, nell’anno in corso, comprano più mobili e apparecchi per il comfort domestico lo si deve anche all’incremento delle compravendite di immobili che supera il 6% e alla proroga degli incentivi fiscali.
Il rapporto traccia il quadro di un’Italia che per il sesto anno consecutivo consuma di più anche se a passo ridotto rispetto al 2018: l’incremento, nel 2019, è stato dell’1,1% in confronto all’,8 dello scorso anno. Il comparto dei beni durevoli, che vale circa 75 miliardi e che rappresenta il 7% della totalità dei consumi, è cresciuto in valore con un tasso d’incremento doppio: +2,1%. Questo significa che gli italiani hanno speso 1,5 miliardi di euro in più rispetto al 2018. Il comparto “veicoli” fa meglio del comparto “casa”, visto che la crescita dei consumi all’interno dell’aggregato dei veicoli è stata del 3,5%, mentre quella del comparto casa non è andata oltre lo 0,5%.
Credito al consumo in crescita da 8 anni
L’Osservatorio rivela come gli italiani, quando vanno in concessionaria per comprare un auto, facciano sempre più ricorso al credito al consumo. Oggi si acquista a rate il 91,6% di moto e scooter, il 90% delle auto usate e oltre il 75% delle auto nuove. Anche nel comparto della tecnologia consumer (elettrodomestici, elettronica e telefonia) la penetrazione del credito è significativa (17%), a testimonianza di come il credito al consumo sia oggi uno strumento fondamentale a sostegno dell’economia familiare.
Smartphone in calo dopo 10 anni
Dall’Osservatorio emerge come l’elettronica di consumo (rappresentata per oltre l’80% dal segmento TV, ancora in flessione) vede calare ancora la spesa degli italiani (-5,6%). In controtendenza le performance degli altoparlantiper TV, PC, Smartphone e Tablet (+12,1%) e degli Audio Home System (+9,3%), specialmente quelli dotati di smart speaker.
Il 2019 della telefonia si chiude in rosso sia in termini di volumi di vendita (-1,7%) che di valore (-4,4%). Se crescono i cosiddetti wearables (“indossabili”) che segnano addirittura un + 61,5% (in valore) e degli auricolari (+45,5%), inseriscono la retromarcia gli smartphone, in arretramento del 6% in valore.
In Veneto la maggior crescita dei consumi
A livello territoriale, è in Veneto che si registra la maggior crescita dei consumi di beni durevoli. Nel 2019 sono tre le regioni a trainare i consumi di beni durevoli dell’Italia: Veneto in testa con un +4,5% di crescita, seguito da Lombardia ed Emilia-Romagna con un +4% ciascuna.
Solo altre due regioni si collocano al di sopra o al pari della media nazionale (+2,1%): Friuli-Venezia Giulia (+2,3%) e Trentino-Alto Adige (+2,1%). Tre si mantengono intorno all’1%: Lazio (+1,3%), Sardegna (+1,3%) e Campania (+1,2%), la migliore del Sud Italia. Le Marche sono l’unica regione nella quale gli acquisti di beni durevoli sono calati nell’anno in corso (-0,4%). La maglia rosa della spesa assoluta in durevoli resta saldissimamente sulle spalle della Lombardia con 14,2 miliardi di euro, più del doppio di Veneto e Lazio, al secondo e al terzo posto della graduatoria regionale con una spesa che oscilla tra i 6 e i 7 miliardi. Da segnalare come le prime 6 regioni (Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana) rappresentino il 65% del totale della spesa in beni durevoli in Italia nel 2019.