Prestiti aziende crollati di 66 miliardi in 12 mesi. Confesercenti: credit crunch morde soprattutto le PMI
Sempre più difficile per le aziende accedere al credito. Lo dimostrano gli ultimi dati del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale negli ultimi 12 mesi i prestiti alle aziende sono calati di oltre 66 miliardi di euro (-9%) trainati al ribasso sia dai crediti a breve termine (-36 miliardi) sia dai finanziamenti di medio e lungo periodo (-30 miliardi).
Prestiti alle aziende: crollo di sei miliardi in 12 mesi
In discesa anche i prestiti alle famiglie che segnano – 5 miliardi e questo nonostante il credito al consumo (+7,9 miliardi) e i mutui (+3,9 miliardi), comparti che hanno evitato il tracollo e compensato il pesante calo registrato sul fronte dei prestiti personali (-16,3 miliardi). In totale, lo stock di impieghi al settore privato – dice il rapporto di Unimpresa – è diminuito di oltre 71 miliardi, passando da 1.363 miliardi a 1.292 miliardi, per una media di quasi 6 miliardi al mese tagliati ad aziende e cittadini. “Siamo preoccupati” afferma il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci. “Dopo il quantitative easing di Mario Draghi, vediamo solo il buio. La situazione in banca, per le imprese italiane, è già grave e potrebbe peggiorare ulteriormente, da gennaio, quando termineranno le misure straordinarie di politica monetaria attuate dalla Banca centrale europea”. “E poi ci sono le misure fiscali inserite nella legge di bilancio dal governo, contro gli stessi istituti bancari, che possono contribuire a creare problemi al motore del credito. Più tasse ai gruppi bancari, già alle prese con le tensioni sullo spread, si traducono gioco forza in una restrizione dei finanziamenti” conclude il numero due dell’associazione.
Credit crunch morde le imprese da otto anni consecutivi
Che il credit crunch stia ancora mordendo le imprese italiane lo afferma anche l’Ufficio Credito di Confesercenti Nazionale. “Il 2018 è stato l’ottavo anno consecutivo di credit crunch per le piccole imprese. Una vera emergenza nazionale che sta avendo effetti gravissimi sul tessuto imprenditoriale e sulla capacità delle PMI di investire e creare valore aggiunto, e che non è stata mai affrontata efficacemente”, commenta Nico Gronchi, Vicepresidente di Confesercenti Nazionale. “Mentre nei principali paesi dell’Eurozona, Germania e Francia in particolare, sono state da tempo introdotte iniziative pubbliche per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, in Italia si tarda ad intervenire. Si dovrebbe ripartire da una revisione della normativa dei confidi, per metterli finalmente in condizione di essere degli efficaci acceleratori del credito alle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni”.