Prestiti garantiti dallo Stato: dopo otto mesi erogati solo 120 mld contro i 400 totali disponibili
Procede a rilento e col contagocce l’erogazione dei finanziamenti coperti dal “paracadute” pubblico, i prestiti garantiti dallo Stato a distanza di ben otto mesi dalla loro introduzione con il decreto liquidità. Rispetto ai 400 miliardi di euro sostenuti dalle garanzie introdotte col provvedimento d’urgenza varato ad aprile, sono stati erogati solo 120 miliardi di prestiti ovvero il 30% dell’ammontare totale auspicato dal governo.
Prestiti garantiti dallo Stato nell’indagine di Unimpresa
A fare i conti un’indagine del Centro studi di Unimpresa secondo cui sono tre le situazioni maggiormente rappresentative della complessa situazione: sono le procedure relative alle delibere sugli affidamenti a creare i principali problemi e ad allungare i tempi, nonostante la garanzia statale: per i prestiti fino a 25-30.000 euro (assistiti dalla garanzia del Mediocredito Centrale) l’attesa per l’erogazione è di almeno sette giorni, molto di più rispetto alle 24-48 ore “promesse” dal governo.
Quanto agli importi, finora dice Unimpresa, sono stati erogati, complessivamente, 120 miliardi di euro, cifra assai distante dai 400 miliardi che sono virtualmente coperti dalla garanzia dello Stato e che avrebbero dovuto sostenere le partite Iva, i commercianti, gli artigiani, i professionisti, le piccole e medie imprese, le grandi aziende.
In sostanza, dice l’indagine di Unimpresa, i motivi degli intoppi nell’erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato da parte delle principali banche italiane sono da imputarsi al fatto che spesso gli stessi istituti addossano la colpa, genericamente, al settore economico «in difficoltà» a causa degli effetti del Covid, chiedono di “pazientare” fino a due mesi extra prima di erogare il denaro ai clienti e non si fidano di previsioni troppo ottimistiche da parte delle imprese, in assenza di precedenti affidamenti bancari.