Primi numeri (in rosso) della nuova Carige, il ceo Guido: ‘ora banca al top per profilo di rischio’
Banca Carige torna dopo oltre un anno a dare indicazioni finanziarie. I conti sono ancora in rosso ma la perdita è inferiore ai 100 milioni di euro nei 5 mesi che vanno da febbraio a giugno, i primi post amministrazione straordinaria.
I risultati economici dei mesi da febbraio a giugno, ricompresi nell’esercizio 2020 di gestione ordinaria, evidenziano una perdita netta di 97,8 milioni di euro. I dati relativi ai 13 mesi precedenti (dal 1° gennaio 2019 al 31 gennaio 2020) sono invece ricompresi nell’esercizio di Amministrazione straordinaria.
L’ultima comunicazione ufficiale sui conti della banca ligure risaliva al primo semestre del 2019 chiuso con un rosso di ben 428,5 mln di euro. Mentre nel prospetto dell’aumento di capitale lo scorso autunno si riportavano perdite stimate a quasi 800 milioni sull’intero 2019. A fine 2019 l’ennesimo aumento di capitale (da 700 mln) ha visto il controllo della banca passare al Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).
Gli altri numeri della banca tra febbraio e giugno
Dalle altre indicazioni del conto economico nei primi 5 mesi di amministrazione ordinaria si evince che il margine operativo lordo è negativo per 12 milioni e deriva da proventi operativi per 148,7 milioni e oneri operativi per 160,6 milioni. Il margine di interesse, pari a 47,9 milioni, incorpora gli effetti delle articolate azioni di derisking che hanno ulteriormente accelerato il downsizing di cui è stato oggetto il Gruppo, con una flessione degli impieghi a clientela, passati ai €12,4 miliardi di fine giugno rispetto ai 15,5 miliardi di giugno 2019.
La banca rimarca come nei primi mesi della gestione ordinaria, al riavvio dell’operatività del Gruppo, si sono aggiunte le evidenti criticità derivanti dal contesto pandemico, riverberatesi sull’economia reale e di riflesso sui conti economici di tutto il Sistema bancario, in termini di minori ricavi e maggiori svalutazioni sui crediti.
“I primi cinque mesi dopo il ritorno alla gestione ordinaria ci consegnano il quadro di una Banca con uno dei
profili di rischio più bassi in Italia, snella e asciutta – rimarca Francesco Guido, Amministratore Delegato di Banca Carige – e che, in piena emergenza Covid-19, ha saputo comunque intraprendere la strada del rilancio commerciale raggiungendo alcuni risultati da record. Sono certo che gli investimenti di potenziamento già avviati consentiranno ulteriori accelerazioni”.
In merito alle cause promosse da alcuni soci a seguito delle delibere assunte dall’Assemblea degli azionisti del settembre 2019, la banca ritiene ‘remoto’ il rischio di perdere. IL riferimento è alla causa intentata dall’ex primo azionista Malacalza Investimenti.
Piano strategico da rivedere, nessun riferimento a ulteriori tagli
Il cda di Banca Carige, nominato lo sorso 31 gennaio dopo 13 mesi di amministrazione straordinaria avviata dalla Bce, ha valutato che la Banca e il Gruppo abbiano la ragionevole aspettativa di continuare la propria esistenza operativa in un futuro prevedibile e di rispettare nel continuo i requisiti prudenziali minimi in materia di fondi propri e di liquidità richiesti in ambito SREP, anche alla luce della flessibilità concessa dalle Autorità di Vigilanza (per far fronte all’emergenza sanitaria, a partire da marzo 2019 e fino al 31 dicembre 2022, BCE ha previsto una serie di misure che consentono alle banche di operare al di sotto del livello di Pillar 2 Guidance e del Capital Conservation Buffer) e delle manovre anticicliche messe in atto dal Governo Italiano.
La Banca ligure “continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e una volta delineato un quadro più preciso dei possibili effetti prospettici dell’attuale contesto macroeconomico, valuterà la revisione dei target economico-finanziari formulati nel Piano pur mantenendone ferme le linee guida strategiche”, si legge nella nota che ha accompagnato la diffusione dei conti economici da febbraio a giugno 2020.
Dal cda odierno non è emerso alcun riferimento a nuovi tagli che verranno messi in agenda. Oggi sul quotidiano Il Secolo XIX si faceva invece riferimento a un nuovo giro di vite con la chisuura di ulteriori 56 filiali.