Radar su banche italiane: per DBRS Morningstar in recupero le semestrali di 5 istituti, tra cui UniCredit e Intesa
Nelle scorse settimane la stagione degli utili a Piazza Affari ha visto le principali banche italiane snocciolare i numeri finanziari della prima parte. Risultati che sono stati nella maggior parte dei casi sono stati migliori delle attese e che sono stati passati al setaccio anche da DBRS Morningstar, che si è concentrata sui conti del primo semestre 2021 delle cinque maggiori banche italiane: UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Banca MPS e BPER. Secondo gli analisti i risultati mostrano un buon recupero nella generazione dei ricavi e minori accantonamenti per perdite su crediti rispetto al primo semestre 2020 che comprendeva le ricadute della pandemia, i costi di ristrutturazione e le svalutazioni delle attività. Intanto a Piazza Affari il comparto bancario è sotto pressione, con BPER che si posiziona sul fondo del listino con un calo dell’1,25% seguita da Banco BPM che segna un -1,16%.
Alcuni punti chiave post conti
Nella sua analisi DBRS Morningstar mette in evidenza come le banche italiane abbiano registrato nel secondo trimestre 2021 un utile netto aggregato di 3 miliardi di euro, in rialzo rispetto a 1 miliardo dell’analogo periodo nel 2020. Se si guarda al primo semestre 2021, l’utile netto è stato di circa 6 miliardi di euro, che si confronta con una perdita netta di 594 milioni di euro nel primo semestre 2020. In particolare, gli esperti dell’agenzia di rating spiegano che “la ripresa della generazione di ricavi, iniziata nella seconda metà del 2020, ha preso slancio con la ripresa dell’attività economica a seguito dell’intensificarsi della attività di vaccinazione anti Covid-19 unita a misure di supporto unita ad alcune operazioni di M&A che coinvolgono Intesa Sanpaolo e BPER.
Inoltre, gli accontamenti per perdite su crediti hanno mostrato una significativa riduzione sia su base annua sia dal picco del quarto trimestre 2020, ma sono aumentati nel confronto trimestrale visto che le banche mantenere un approccio prudente sui futuri rischi per la qualità degli attivi. Nel suo report DBRS Morningstar indica che la maggior parte delle banche ha rivisto al ribasso la guidance sul costo del rischio per l’esercizio 2021 a circa 60-70 punti base in media, riflettendo gli accantonamenti prudenti registrati nel 2020 e il miglioramento delle prospettive economiche future. Per quanto riguarda il deterioramento delle moratorie scadute al momento rimane gestibile e compensato dal continuo sforzo delle banche nella riduzione delle NPE. Le moratorie in essere presso le grandi banche hanno rappresentato il 3,2% dei prestiti lordi a fine giugno 2021, in calo rispetto al 9,4% del terzo trimestre 2020.
“Anche se ci attendiamo un aumento dei tassi di insolvenza per tutto il 2021 e nel 2022 con la rimozione delle misure di sostegno, l’impatto negativo sulla qualità degli attivi appare in questa fase meno forte di quanto precedentemente previsto a seguito della significativa riduzione dello stock di prestiti in moratoria”, ha affermato Andrea Costanzo, Vicepresidente del team DBRS Morningstar Global Financial Institutions.