Finanza Notizie Italia Reddito di cittadinanza: per Cgia di Mestre “strumento inefficace contro disoccupazione”, ecco perchè

Reddito di cittadinanza: per Cgia di Mestre “strumento inefficace contro disoccupazione”, ecco perchè

13 Settembre 2021 09:40

Almeno 52mila euro. Questo il costo che lo Stato ha dovuto sborsare per ogni posto di lavoro “creato” con il Reddito di Cittadinanza (RdC). Oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore privato per un operaio a tempo indeterminato full time che, mediamente, costa attorno ai 25 mila euro. A questa conclusione è arrivata un’analisi realizzata dall’ufficio studi della Cgia. “A fronte di poco più di un milione di persone in difficoltà economica che, titolari del reddito di cittadinanza, hanno manifestato la disponibilità a recarsi in ufficio o in fabbrica, gli ultimi dati disponibili ci dicono che solo 152 mila hanno trovato un posto di lavoro grazie al sostegno dei navigator”, si legge nel comunicato della Cgia.

Ipotizzando che i titolari del RdC lo abbiano ricevuto per almeno un anno prima di entrare nel mercato del lavoro, percependo così quasi 7 mila euro, possiamo approssimativamente stimare che l’Inps abbia sostenuto, per questi 152 mila nuovi occupati, una spesa di 7,9 miliardi di euro, pari a poco più di 52mila euro se rapportata a ogni singolo neoassunto. Un costo che appare eccessivo per un numero così limitato di persone entrate nel mercato del lavoro grazie al RdC.

Secondo la Cgia, chi è in difficoltà economica va assolutamente aiutato, ma per combattere la disoccupazione il RdC ha dimostrato di non essere uno strumento efficace. Secondo l’Anpal, le persone che percepiscono il RdC sono, infatti, difficilmente occupabili. L’Agenzia stima che la probabilità di rimanere disoccupato a distanza di 12 mesi sfiora il 90 per cento. Ciò è ascrivibile al fatto che questa platea di soggetti, spiega l’associazione, ha una insufficiente esperienza lavorativa alle spalle. Secondo i dati dell’Inps per agosto 2021, le persone destinatarie del RdC erano 3,5 milioni, pari a poco meno di 1,5 milioni di nuclei famigliari. L’importo medio mensile erogato è di 579 euro. Tra questi 3,5 milioni di percettori del reddito, gli over 18 che hanno sottoscritto il Patto per il Lavoro (ovvero si sono resi disponibili a trovare un’occupazione), sono – secondo l’Anpal – 1,15 milioni, mentre la Corte dei Conti sottolinea che coloro che hanno trovato un’occupazione stabile sono poco più di 152 mila.

Dalla prima metà del 2019 – periodo in cui è entrato in vigore il RdC – fino alla fine di quest’anno, l’investimento dello Stato per questa misura ammonta a 19,6 miliardi: 3,8 nel 2019, 7,2 nel 2020 e 8,6 miliardi per l’anno in corso. Per il 2022 è prevista una spesa di 7,7 miliardi. È importante sottolineare che per l’anno 2019 e 2020 le cifre si riferiscono a quelle effettivamente spese, mentre per gli anni successivi si fa riferimento alle risorse stanziate.

E infine se si osservano gli andamenti lungo la Penisola, lo studio della Cgia mostra come i dati a livello provinciale ci dicono che nelle province di Caserta (147.036) e di Napoli (555.646) si concentrano complessivamente quasi 703 mila beneficiari del RdC. Se questi ultimi li rapportiamo al numero totale presente in Italia (3.550.342), in queste 2 province campane si concentra il 20% circa dei percettori totali di questa misura. Altrettanto significativo è il numero di RdC erogati dall’Inps nelle grandi aree metropolitane: a Roma sono 240.065, a Palermo 212.544, a Catania 169.250, a Milano 122.873, a Torino 104.638 e a Bari 92.233.