Renzi critica governo su cuneo e su debito auspica ‘pax romana’. Boccia (Confindustria) chiede piano da 170 MLD
“L’Italia ha bisogno di quiete, di una pax romana che metta in sicurezza un Paese oberato da un debito monstre. Oggi gli interessi sul debito sono bassi, molto bassi. Ma nel resto d’Europa sono addirittura negativi. Il che costituisce una ghiotta occasione. Va rimodulato il debito, non le aliquote Iva. E rimodulare il nostro debito significa cogliere l’occasione dei tassi bassi per allungare la scadenza spendendo meno e mettendo in sicurezza il Paese per un paio di decenni”. Così, in una lettera al Corriere della Sera, il leader di Italia Viva ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Renzi dà anche un assist alla richiesta di Assolombarda di impegnare più fondi per tagliare il cuneo fiscale. Anche per lui, infatti, la somma messa a disposizione dalla legge di bilancio – che deve essere ancora varata, il riferimento è a quanto trapela dal Nadef- per il taglio del cuneo non è sufficiente.
“Se tornassimo a spendere per beni e servizi quello che spendevamo con il nostro governo avremmo magicamente servita sul piatto una cifra per il cuneo fiscale degna di questo nome. Non gli spiccioli proposti quest’anno”, si legge nella lettera.
L’ex premier cita anche il presunto piano di rimodulazione dell’Iva, e i possibili aumenti dell’Iva, anche dopo che il governo M5S-PD, sia attraverso il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, che per voce dello stesso premier Giuseppe Conte, ha affermato che non ci sarà alcun aumento dell’imposta.
“Non è pensabile che per diminuire il cuneo si voglia aumentare l’Iva. Aumentare l’Iva per 7 miliardi in cambio di una riduzione del cuneo fiscale per 2,5 miliardi di euro non è un affare: è un autogol“.
In evidenza si mette anche l’appello di Vincenzo Boccia – anche lui intervenuto all’assemblea di Assolombarda -di varare un piano shock da 170 miliardi.
Piano che, secondo il leader di Confindustria, potrebbe essere finanziato per 70 miliardi da risorse già stanziate, quindi senza produrre nuovo deficit e aumentare il debito, mentre altri 100 miliardi potrebbero essere la dote italiana di un piano infrastrutturale europeo da mille miliardi, da finanziare con eurobond.
“Proponiamo in Europa una grande operazione massiva infrastrutturale, transnazionale, europea” da mille miliardi di euro, da finanziare eventualmente con eurobond, “di cui cento in dotazione all’Italia”. Il piano, ha precisato Vincenzo Boccia, creerebbe “milioni di posti di lavoro”.
“Bisogna andare oltre lo sblocca cantieri, usare il modello Genova – ha insistito Vincenzo Boccia – individuiamo ‘enne’ commissari, andiamo in deroga e, come abbiamo fatto per Expo e Genova, apriamo immediatamente cantieri per 70 miliardi di euro, non dibattiamo troppo per 2-3 miliardi nella legge di bilancio, guardiamo avanti. Abbiamo risorse gia stanziate per circa 70 miliardi per opere superiori ai 100 milioni, sono già stanziate, non si farebbe ricorso al deficit e non incrementerebbero il debito pubblico“.