Riforma fiscale: appena 3 miliardi di euro per il 2021. Unimpresa: cifra ridicola
La manovra del governo per fronteggiare l’emergenza Covid prevede in totale nuove uscite per 79,2 miliardi in tre anni di cui 28,3 miliardi l’anno prossimo, 30,5 miliardi nel 2022 e 20,3 miliardi nel 2023. Di questi, 47,4 miliardi sono spese in conto corrente e altri 31,8 miliardi sono investimenti, tra i quali rientrano i 300 milioni, per il 2021, destinati a incrementare il Fondo di garanzia per le pmi e a prorogare la moratoria sui prestiti delle aziende.
DDl bilancio: l’operazione fact checking di Unimpresa
Così rivela il Centro Studi di Unimpresa che ha effettuato un’operazione fact checking sul ddl bilancio per il 2021 approvato dal governo e ora all’esame del Parlamento secondo cui sono cinque le aree di intervento individuate dal governo come misure anti-Covid: nel triennio, 3,8 miliardi sono stati stanziati come sostegno alle attività produttive, 1,4 miliardi per le spese sanitarie, 858 milioni come sostegno diretto alle imprese, 532 milioni come integrazione salariale, 350 milioni per il trasporto pubblico locale. La previsione di spesa complessiva per la riforma tributaria più volte annunciata dal governo, è pari a 18,1 miliardi di cui 3,1 miliardi nel 2021, 8 miliardi nel 2022 e 7 miliardi nel 2023. Il pubblico impiego, poi, potrà beneficiare di 6,8 miliardi complessivi, così spalmati sui tre anni: 1,7 miliardi, 2,3 miliardi e 2,7 miliardi. Per le pensioni – varie misure – il budget di nuova spesa è pari a 2,1 miliardi (350 milioni, 767 milioni e 967 milioni). Al fondo politiche attive e al lavoro il governo ha stanziato 977 milioni nel 2021, 222 milioni nel 2022 e 13 milioni nel 2023 per un totale di 1,2 miliardi. Le risorse per gli enti locali “valgono” 1,9 miliardi così ripartiti: 779 milioni, 744 milioni e 401 milioni. Scuola e università, poi, otterranno 319 milioni nel 2021, 167 milioni nel 2022 e 278 milioni nel 2022 per un totale di 764 milioni. Complessivamente, le spese in conto corrente valgono 47,4 miliardi: 17,8 miliardi nel 2021, 15,7 miliardi nel 2022 e 13,7 miliardi nel 202.
Le spese in conto capitale, invece, ovvero quelle per investimenti, peseranno per 31,8 miliardi sulle nuove uscite previste dalla manovra sui conti pubblici: 10,4 miliardi nel 2021, 14,8 miliardi nel 2022 e 6,5 miliardi nel 2023. “I dati dimostrano che il governo guidato da Giuseppe Conte non è in grado di gestire l’emergenza e che l’anno prossimo andremo incontro a un disastro economico” commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, secondo cui “cittadini e imprese sono, ancora una volta, presi in giro: vengono ignorati i problemi emersi clamorosamente nel corso di questi mesi, come le carenze del nostro sistema ospedaliero e i deficit del trasporto pubblico locale, e poi, invece di puntare con convinzione su una vera riforma fiscale, necessaria per sostenere la ripresa, ecco il bluff e gli spiccioli ovvero appena 3 miliardi per il 2021, cifra ridicola con la quale l’esecutivo vorrebbe ridurre le tasse a carico dei contribuenti”.