Rischio automazione per 15,2% dei posti di lavoro, ma problema Italia è boom lavoratori sotto occupati
Rischio automazione per oltre il 15 per cento die posti di lavoro in Italia. E’ la previsione contenuta nell’employment Report 2019 dell’Ocse che pone l’accento sulle sfide future del mercato del lavoro. Nonostante una preoccupazione diffusa che i cambiamenti tecnologici e la globalizzazione possano distruggere molti posti di lavoro – rimarca l’Ocse – è improbabile un forte calo dell’occupazione complessiva.
Mentre alcuni posti di lavoro potrebbero scomparire (il 14% è ad alto rischio di automazione in media tra i paesi OCSE), nuovi lavori saranno creati”. Inoltre, aggiunge l’Ocse, sino ad ora l’occupazione complessiva è aumentata. Tuttavia, la transizione non sarà facile. Vi sono preoccupazioni sulla qualità di alcuni dei nuovi posti di lavoro che sono creati e, senza un’azione immediata, le disparità del mercato del lavoro potrebbero aumentare, dato che alcuni lavoratori affrontano rischi maggiori di altri”.
In Italia, i posti di lavoro ad alto rischio di automazione sono al di sopra della media OCSE: il 15,2%. Un altro 35,5% potrebbe subire sostanziali cambiamenti nel modo in cui vengono svolti; questi posti di lavoro rimarranno ma con mansioni molto diverse da quelle attuali.
Italia soffre di eccesso di precariato e sotto occupazione
L’Ocse rimarca poi come in Italia la quota di lavoro temporaneo è superiore alla media OCSE ed è cresciuta notevolmente nell’ultimo decennio. Inoltre, la quota di lavoratori sotto occupati è più che raddoppiata dal 2006, ed è ora la più alta tra i paesi OCSE.
L’Ocse pone poi l’accento sul fatto che le regole e istituzioni del mercato del lavoro svolgono un ruolo importante nel proteggere i lavoratori, ma molti di coloro che hanno contratti “atipici” (non a tempo indeterminato) spesso hanno protezioni solo parziali. “Le tutele dei lavoratori atipici possono essere rafforzate estendendo alcuni diritti anche a chi sta nella zona grigia tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, compresi molti lavoratori delle piattaforme digitali”.
Critica al reddito di cittadinanza: troppo alto rispetto a stipendi medi Italia
L’Ocse nel suo Employment Outlook pubblicato oggi si sofferma anche sul reddito di cittadimanza introdotto a partire da quest’anno in Italia. “Il Reddito di Cittadinanza – rimarca l’Ocse – rappresenta un trasferimento di risorse importante verso le persone in condizioni di povertà. Tuttavia, il livello attuale del sussidio è elevato rispetto ai redditi mediani italiani e relativamente a strumenti simili negli altri paesi OCSE”. La sua messa in opera, precisa l’Ocse, dovrà essere monitorata attentamente per assicurare che i beneficiari siano accompagnati verso adeguate opportunità di lavoro.