Risparmiatori truffati, pressioni M5S-Lega su Tria. Salvini: ‘aiutateci a cambiare Ue, ci ha ammazzati’
Decreto per i risparmiatori truffati, che fine ha fatto? Dopo gli attacchi degli ultimi giorni arrivati dal fronte M5S, anche il vicepremier leghista e ministro dell’Interno Matteo Salvini sembra perdere la pazienza contro il ministro dell’economia Giovanni Tria. Ieri il titolare del Tesoro ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, per discutere di diversi temi. In serata, la nota del Mef, che ha comunicato che “si è concluso con risultati molto positivi l’incontro tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria”. Il Mef ha precisato che, in particolare, “si è discusso della situazione economica e dei prossimi provvedimenti da adottare a sostegno della crescita“.
A tal proposito, fonti di governo hanno aggiunto che il decreto crescita dovrebbe approdare giovedì in Consiglio dei ministri. Si tratta di un decreto cruciale che, secondo il governo M5S-Lega dovrebbe dare un assist all’Italia soprattutto sul fronte degli investimenti.
Ma che dire, invece del decreto per i risparmiatori truffati? Le agenzie di stampa riportano che, sulla base dell’incontro Conte-Tria, è emerso che i risarcimenti per i rispamiatori cosiddetti azzeati potrebbero rientrare proprio nel dl crescita.
Su questo punto, Salvini non vuole sentire scuse: “Abbiamo stanziato un miliardo e mezzo per risarcire i risparmiatori, ma al ministero dell’Economia sono lì che pensano se possono dare quei soldi agli italiani, se la Ue ci sanzionerà: l’Europa faccia quello che vuole, quei soldi vanno agli italiani. Se all’Europa va bene, bene; se all’Europa non va bene, bene lo stesso. Vorrà dire che saremo noi a cambiare l’Europa”.
Di fatto, nel pieno della campagna elettorale pre-elezioni europee, il ministro si è tolto più di un sassolino dalla scarpa, lanciando un appello: “Vi chiedo il 26 maggio di darci una mano a cambiare l’Europa che in questi anni ha ammazzato i nostri agricoltori, i nostri pescatori, i nostri imprenditori”.
Salvini ha anche ricordato l’importanza di sbloccare i cantieri: “I cantieri vanno finiti, io su questo non molleró mai” – ha detto, parlando agli imprenditori dell’associazione Amici di Como prima di una cena di gala a Villa d’Este a Cernobbio – “Stiamo cercando di convincere gli amici dei 5 Stelle che se non riparte l’ediizia non riparte l’Italia”.
Di fatto, ha proseguito, “non si può andare avanti a colpi di bonus. Stiamo lavorando come matti per ridurre il cuneo fiscale per rendere più pesante busta paga dei lavoratori senza compromettere i conti delle aziende”.
Ribadito il no alla patrimoniale e all’aumento dell’Iva: “Qualcuno vorrebbe imporci una patrimoniale su immobili e risparmi: sarebbe l’ultima cosa che farei sulla terra. Puntiamo tutto sulla crescita”. Un aumento dell’Iva, inoltre, “massacrerebbe il mondo dell’impresa e del commercio e i cittadini”.
Detto questo, Tria rimane sotto pressione sul decreto per i truffati delle banche, accerchiato dalla Lega e dal M5S. Qualche giorno fa Gianluigi Paragone, il senatore indicato dal Movimento Cinque Stelle come presidente della futura commissione Banche, ha affermato che il ministro “sta facendo di testa sua, sta facendo un decreto attuativo aspettando il semaforo verde della Commissione Europea, che ha fallito sul caso Tercas”.
Idem il vicepremier e leader del M5S Luigi Di Maio: “Deve essere firmato il prima possibile il decreto sul rimborso dei risparmiatori truffati, per noi è fondamentale“.