Salasso conti correnti: costi medi salgono a 77,6 euro, quelli online solo 14,7 euro
Aumento di oltre 1 euro per i costi medi dei conti correnti in Italia. Lo rileva l’indagine annuale di Bankitalia sull’onerosità dei conti correnti delle famiglie. Per il 2016, la spesa media di gestione di un conto corrente bancario è cresciuta di circa 1,1 euro rispetto all’anno precedente, attestandosi a 77,6 euro; la crescita deriva dai maggiori canoni per le carte di credito e di debito e dalle maggiori commissioni pagate per le operazioni effettuate; l’operatività media dei conti è lievemente diminuita da 144 a 143 operazioni.
La rilevazione corrente ha incluso per la prima volta i conti bancari on line che risultano significativamente meno onerosi rispetto ai conti tradizionali, il loro costo è pari a 14,7 euro.
Nel 2016, rimarca il rapporto di Bankitalia, le commissioni richieste per la messa a disposizione dei fondi, applicate sulle aperture di credito in conto corrente, sono rimaste stabili intorno all’1,6 per cento del credito accordato; le commissioni unitarie di istruttoria veloce, applicate sugli scoperti di conto, sono diminuite sia per i conti affidati (da 29,7 a 25,5 euro) sia per quelli non affidati (da 26,9 a 19,3 euro) e sono state accompagnate da una significativa riduzione dell’ammontare degli sconfinamenti.
UNC e Codacons non ci stanno: costi reali sono ben più alti
Numeri di Bankitalia contestati dalle associazioni dei consumatori: “L’indagine evidentemente continua a monitorare solo i costi standard, come i canoni delle carte di credito e debito o le commissioni pagate per le operazioni tradizionali. Nel 2016, però, le banche hanno introdotto nuovi balzelli, magari una tantum, contribuzioni straordinarie che non attengono alle spese di scritturazione delle operazioni, come le tasse sui salvataggi bancari”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Codacons: “Dal 2013 al 2017 l’Indicatore sintetico di costo annuo dei conti correnti per famiglie con operatività media ha subito, per le principali banche, un aumento del +16%, passando da 115 a 134 euro” tuona il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. In particolare tra il 2016 e il 2017 numerose banche hanno inviato comunicazione ai propri clienti in cui si informava della scelta unilaterale di applicare rincari sui conti correnti. “Aumenti tariffari da ricondurre alle crisi che hanno investito diversi istituti bancari italiani e ai vari salvataggi delle banche i cui costi, ancora una volta, vengono scaricati sui consumatori”, conclude Rienzi.