Salasso conto corrente, ecco le voci con maggiori rincari
Nel 2021 la spesa per la gestione di un conto corrente bancario è stata pari a 94,7 euro, in aumento rispetto al valore registrato nell’anno precedente (90,9 euro). E’ quanto emerge dall’indagine sulla spesa dei conti correnti delle famiglie condotta nel 2022 da Banca d’Italia.
La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili; tra le spese fisse l’apporto più significativo è attribuibile a quelle per l’emissione e per la gestione delle carte di pagamento mentre le spese variabili sono cresciute principalmente per effetto della maggiore operatività della clientela, dopo la contrazione osservata nel 2020.
Per i conti collegati a contratti di apertura di credito in conto corrente, la commissione per la messa a disposizione dei fondi è stata mediamente pari all’1,7 per cento del credito accordato, in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. La commissioni di istruttoria veloce applicata sugli sconfinamenti è diminuita mediamente da 18,9 a 16,9 euro; la diminuzione di quest’ultima è stata accompagnata da un minore importo dello sconfinamento massimo osservato.
Aumenti anche per chi ha una bassa operatività
Non si sono fatte attendere le repliche delle associazioni dei consumatori. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, nel commentare il rapporto Bankitalia ritiene si tratti di un rialzo dei costi ingiustificato. “Quello che più è inaccettabile, in particolare, è il rincaro delle spese fisse cresciute di 2,8 euro nel 2021 e 4,3 euro nel 2020, costi che gravano indiscriminatamente anche su chi ha una bassa operatività e fa un basso numero di operazioni” conclude Dona.
“Dal girone infernale dei rincari non potevano certo mancare i servizi bancari – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – In particolare la gestione di carte di credito e bancomat, dalle commissioni sui prelievi ai canoni mensili, passando per spese di ricarica delle prepagate, blocco o sostituzione carta, invio dell’estratto conto cartaceo, commissioni di cambio valuta applicate nei casi di pagamenti effettuati all’estero, ecc., risulta sempre più onerosa per i consumatori”.