Saldi: abbigliamento e calzature i prodotti più cercati, ma a spendere sono per lo più stranieri
Sono soprattutto le donne ad attendere 68,3% contro il 56,2% degli uomini, che aspettano la stagione dei ribassi per fare acquisti soprattutto di capi di abbigliamento (95,7%), calzature (80,3%), sciarpe e guanti (34%) e biancheria intima (28,7%). A dirlo l’indagine sugli acquisti degli italiani in occasione della prossima stagione dei saldi invernali 2019 realizzata da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research. Ma a parte queste cifre in verità non ci sarà nessuna corsa sfrenata agli acquisti.
Codacons: nessuna corsa agli acquisti
Le vendite durante la stagione invernale dei saldi appena iniziata difatti deluderanno le aspettative secondo il Codacons che frena gli entusiasmi e prevede una contrazione delle vendite che lascerà molti commercianti a bocca asciutta. Le promozioni sono già partite in Basilicata, Sicilia e Valle D’Aosta e prenderanno il via da domani in tutte le altre regioni. La durata varia a seconda dell’area geografica: il termine è fissato al 16 febbraio in Trentino, al 18 febbraio in Liguria, 28 febbraio in Calabria, Lazio, Piemonte e Puglia, al 1 marzo in Basilicata e nelle Marche, al 5 marzo in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Umbria, al 15 marzo in Sicilia, al 31 marzo in Friuli Venezia Giulia, Valle D’Aosta e Veneto e al 2 aprile in Campania.
“Non ci sarà alcuna corsa all’acquisto e le vendite durante i prossimi saldi invernali in partenza il 5 gennaio sono destinate a registrare un nuovo calo, seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni” spiega l’associazione guidata da Carlo Rienzi. Se nei primi giorni di saldi solo outlet e boutique d’alta moda faranno registrare presenze e numeri positivi, saranno principalmente i turisti stranieri a fare acquisti. “I saldi invernali non basteranno a risollevare le sorti del commercio – spiega il presidente Carlo Rienzi – gli acquisti durante il periodo di sconti, infatti, faranno registrare anche nel 2019 una pesante flessione, pari a circa il -7% su anno e una spesa media a famiglia che scende a quota 157 euro”. Il perché di questo flop annunciato secondo il Codacons è da attribuirsi primis al fatto che far partire i saldi subito dopo le festività di Natale, dopo che le famiglie hanno già speso per regali e cenoni, è del tutto inadeguato. In secondo luogo, spiega l’associazione, “i consumatori hanno modificato profondamente le proprie abitudini, spostando gli acquisti verso l’e-commerce che registra crescite delle vendite a due cifre e che può godere di sconti liberi tutto l’anno”. “In tale contesto i saldi di fine stagione appaiono inutili e obsoleti e andrebbero eliminati del tutto, per fare posto sia a iniziative come il “black friday” che registrano il grande favore dei consumatori, sia alla liberalizzazione degli sconti, lasciando agli esercenti la facoltà di scegliere quando e come scontare la propria merce” conclude Rienzi. Stima invece acquisti pressochè stabili l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori secondo cui l’aumento rispetto allo scorso anno è del +0,2%, per una spesa media di 181,56 euro per ogni famiglia.
Gli sconti praticati
Secondo l’indagine di Confcommercio Imprese per l’Italia è in aumento al 4,2% la percentuale di imprese che proporrà prodotti ad oltre il 50% di sconto (erano il 2,6). La media di sconto proposta dai commercianti sarà circa del 31%. Ad analizzare i ribassi effettivamente praticati dai commercianti, basandosi sulle rilevazioni dell’Istat, è stato lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori da cui è emerso che l’abbigliamento registrerà un abbassamento dei prezzi del 20,8%, in diminuzione rispetto ai precedenti saldi invernali, quando lo sconto si era attestato al 21,1%.Nessuna variazione, invece, per le Calzature, che segneranno un ribasso del 20,7%, come lo scorso anno.
Nel dettaglio, dice lo studio, il record della convenienza spetta alla voce Indumenti, che con -22,8% registra l’abbassamento dei prezzi maggiore, anche se in netta diminuzione rispetto ad un anno fa, -23,2%. “Purtroppo prosegue la tendenza ad una riduzione degli sconti praticati. Un errore da parte dei commercianti, considerato che lo scorso anno, sia per i saldi estivi che per quelli invernali, si era registrato un calo delle vendite, sia per l’abbigliamento che per le calzature” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “I commercianti fanno ancora in tempo a smentire le nostre previsioni, invertendo il trend. Se non vogliono registrare un flop nelle vendite, modifichino le loro intenzioni e ci sorprendano con sconti più alti” conclude Dona.