Saldi invernali al via: spesa media di 110 euro a persona per un totale di 4 miliardi
Più che un calendario un vero e proprio rebus i saldi invernali 2020 che sono già partiti ufficialmente il 2 gennaio in alcune regioni, come Basilicata, Valle d’Aosta e Molise, ma a causa del decreto Natale che ha disposto la chiusura di tutt’Italia al fine di scongiurare la terza ondata di contagi Covid, di fatto partono oggi lunedì 4 gennaio, unico giorno arancione per tutto il territorio nazionale.
In sostanza è il 7 gennaio, la data di partenza ad esempio della Lombardia e del Piemonte, che si potranno fare gli acquisti veri e propri in saldo.
Saldi invernali: le stime di Confcommercio
Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, lo shopping dei saldi interessa oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 110 euro, muovendo però in totale 4 miliardi di euro contro i 5 miliardi dell’anno scorso. “Quest’anno, a causa del drammatico momento che sta attraversando il settore moda per l’emergenza Covid-19 e delle conseguenti gravi restrizioni alle attività economiche, complice anche l’impossibilità di spostamenti da una regione all’altra per motivi di shopping, le regioni hanno assunto decisioni diverse sulla data di avvio dei saldi, rispondenti a specifiche esigenze territoriali”. Così Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, commenta l’avvio a singhiozzo dei saldi invernali 2021.
Nelle regioni dove sono ufficialmente partiti oggi i saldi stanno registrando un flop clamoroso, con negozi deserti e nessun cittadino a caccia di affari. Lo afferma il Codacons, che lancia l’allarme sull’andamento degli sconti di fine stagione.
“Nei prossimi giorni i saldi partiranno in altre regioni italiane in concomitanza con i limiti anti-Covid imposti dal Governo, e il quadro sarà purtroppo lo stesso di oggi, con strade deserte e pochissimi consumatori che faranno acquisti, al punto che le vendite registreranno contrazioni fino al -50% rispetto allo scorso anno – spiega il presidente Carlo Rienzi – Tuttavia il fallimento definitivo dei saldi non è da attribuire unicamente al Covid: i forti cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei cittadini e la concorrenza dell’e-commerce hanno reso poco allettanti gli sconti di fine stagione, che non rappresentano più una occasione attesa dai consumatori, i quali possono acquistare tutto l’anno a prezzi scontati ricorrendo al web”.