Sale lo scontro Tria-Di Maio su TAV, aumento IVA e rischio manovra-bis
Sempre più lontane le posizioni tra il vice premier Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Oggetto del contendere sono molti temi caldissimi tra cui TAV e rischio aumento IVA. Il vertice di ieri a Palazzo Chigi avrebbe visto consumarsi una nuova frattura tra i due esponenti del governo con Tria impegnato a sensibilizzare l’esecutivo circa la necessità di tenere i conti pubblici in ordine al fine di evitare scenari più negativi come l’arrivo di richieste di una Manovra correttiva. Il numero uno di via XX Settembre si sarebbe soffermato sulla necessità di individuare le risorse per tenere in ordine i conti.
Il ministro dell’Economia, stando a quanto riportato da Repubblica, avrebbe fatto intendere la necessità di reperire risorse al fine di tenere i conti in ordine per evitare il rischio che arrivi la richiesta di una manovra correttiva o che in assenza di risorse adeguate il governo si trovi costretto ad aumentare l’IVA.
Ricostruzioni smentite dallo stesso Tria. “Non ho mai parlato di aumenti dell’Iva né di manovre sui conti pubblici – non c’è nessun contrasto in seno al governo su questi temi. Temi che peraltro ieri non sono stati oggetto di nessuna decisione”, argomenta il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, in una nota che smentisce quanto apparso oggi su alcuni quotidiani in relazione alla riunione che si è svolta ieri a Palazzo Chigi.
Il ministro Tria smentisce inoltre “in modo altrettanto categorico di aver mai riferito, durante la stessa riunione a Palazzo Chigi, di presunte discussioni avute nel corso di una presunta cena con imprenditori a Milano: cena mai avvenuta, precisa il ministro, aggiungendo di non essere stato da mesi a Milano”.
Sempre su Repubblica si faceva riferimento a parole dure di Tria circa la delusione degli imprenditori per un governo immobile, non solo per la questione TAV, ma in generale la sensazione di un paese bloccato.